Uccise una coetanea con l'ombrello nella metro: ora lavora a Venezia

Uccise una coetanea con l'ombrello nella metro: ora lavora a Venezia
Nove anni fa nella stazione della metropolitana di Termini un omicidio che scosse tutta la città. Oggi Doina Matei, la ragazza romena che il 26 aprile del 2007, al culmine...

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Nove anni fa nella stazione della metropolitana di Termini un omicidio che scosse tutta la città. Oggi Doina Matei, la ragazza romena che il 26 aprile del 2007, al culmine di una lite, uccise Vanessa Russo, 23 anni, infilandole un ombrello in un occhio spunta su Facebook. Condannata a 16 anni di carcere, dopo 9 anni è in regime di semilibertà: di giorno lavora in una cooperativa, la sera torna a dormire nel carcere di Venezia. E si è rifatta una vita. Ovviamente anche sui social.

Il 6 gennaio di quest'anno ha aperto un profilo con un altro nome - il suo soprannome - ma le foto e i contatti (tra cui spunta anche il cappellano del penitenziario di Perugia dove la Matei attese la Cassazione) sono inequivocabili: quella ragazza che sorride in bikini al mare sopra uno scoglio, che si fa le foto in giro per Venezia, ritratta al laghetto con un bimbo in braccio è lei: la giovane che un pomeriggio come tanti, nei corridoi della metro di Termini, in mezzo alla folla, dopo una banale lite per un spintone alzò un ombrello e colpì al viso Vanessa, 23enne che viveva a Fidene. Un movimento rapido che fu fatale. La punta di legno entrò nell’occhio della giovane, raggiunse il cervello e tranciò un’arteria. Vanessa Russo morì dopo quasi un giorno di coma. Dalle immagini a circuito chiuso, la polizia ricostruì l'accaduto e identificò l'assassina. Doina aveva tentato di fuggire ma venne rintracciata e arrestata.

Condannata a 16 anni, nel 2010 la Cassazione sollecitò la conferma della condanna, ritenendo inammissibile il suo ricorso. Sei anni fa in una delle sue ultime interviste Doina dichiarò: «Uscita dal carcere andrò a cercarmi un pò di silenzio,  tornerò a guardarmi nello specchio, andrò a pregare sulla tomba di Vanessa e farò una cosa sola, quello per cui sento che Dio mi ha portato su questa Terra: continuerò a fare la mamma dei miei bambini». Oggi Doina sta scontando la sua pena e vive una nuova vita. Tra pochi mesi potrebbe essere libera.
Ma c'è chi polemizza per quelle foto sorridenti esibite come se nulla fosse ritendendole un'offesa per la famiglia di Vanessa Russo a cui rimane solo il ricordo della loro figlia e un loculo a Prima Porta.







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Il Gazzettino