Lui e lei si separano ma saranno loro a spostarsi: la casa resta ai figli

Il tribunale di Venezia
MIRANESE Genitori separati, il giudice assegna la casa ai figli: saranno mamma e papà ad alternarsi tra le mura domestiche. La sentenza è tra le prime di questo...

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MIRANESE Genitori separati, il giudice assegna la casa ai figli: saranno mamma e papà ad alternarsi tra le mura domestiche. La sentenza è tra le prime di questo genere in Italia e segna un passo decisivo anche verso la tutela del padre ma, soprattutto, dei minori.


Il caso, che potrebbe fare scuola in cause simili, riguarda una coppia che vive nel Miranese: come spesso accade, in sede di separazione, la madre ha chiesto l’assegnazione della casa famigliare, l’affidamento dei figli e la regolamentazione del diritto di frequentazione da parte del padre. Per il resto: corresponsione di una quota rilevante per il mantenimento dei due figli e divisione a metà delle spese straordinarie. Il padre però ha rigettato la richiesta: l’uomo ha tentato la via dell’affidamento condiviso e la permanenza dei figli a settimane alterne presso le case dei genitori.

LA PROPOSTA DEL GIUDICE

Viste le distanze delle due richieste, il giudice ha proposto alla coppia un percorso di mediazione famigliare, in modo da superare la conflittualità e giungere a un avvicinamento delle posizioni, che però non ha portato all’esito sperato. Nel frattempo è stata disposta una consulenza tecnica al fine di valutare la capacità genitoriale delle parti e individuare il miglior regime di collocamento dei figli. Quando la consulente ha depositato la propria perizia sostenendo che entrambi i figli minorenni riconoscono la madre, ma anche il padre come “genitore psicologico” ed entrambi sono orientati a mantenere un perfetto equilibrio tra i genitori, il giudice ha preso la decisione di un affidamento condiviso a giorni alterni, ma con una particolarità: saranno infatti i genitori ad alternarsi nella casa familiare dove risiederanno i figli, secondo giorni stabiliti. Il padre, che ha maggior capacità reddituale, corrisponderà alla madre un contributo (tuttavia minore di quanto richiesto) per il mantenimento dei figli, mentre ciascun genitore concorrerà al pagamento del 50% delle spese straordinarie. «La soluzione - ha detto il giudice - nonostante implichi un maggior sacrificio per i genitori, appare la migliore nell’interesse dei minori, dato che non fa gravare su di loro il peso della separazione con i conseguenti continui cambi di dimora e preserva dunque la relazione con ciascuno di loro avendo come punto fondamentale di continuità, anche simbolica, la casa familiare». Per i legali del padre, gli avvocati Stefano Tigani e Piero Coluccio: «La soluzione giudiziale è corretta e dimostra sensibilità, da un lato alle esigenze dei figli e dall’altro alla figura paterna, che finalmente non è più vista quale optional». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino