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VENEZIA - Impossibile non pensare che sia stato l’effetto collaterale di lockdown e chiusure. Sarà un caso, ma stando ai numeri, l’ultimo rapporto Istat sulla demografia in provincia di Venezia è il primo in dieci anni a registrare una crescita nelle nascite. Lieve, per carità, ma comunque indicativa: il report dell’istituto, infatti, è aggiornato al 1. gennaio 2022 e, quindi, riporta i dati delle nascite avvenute nel 2021. Basta tornare indietro di nove mesi ed è presto detto a quando risalgono i concepimenti dei figli del covid: esattamente nel pieno dell’emergenza sanitaria. Veniamo ai numeri: nel 2021 i nuovi nati sono stati 5.280, 36 in più rispetto all’anno precedente. Una variazione minima, effettivamente, ma utile per inquadrare il fenomeno: dal 2012 (quando i nuovi nati erano stati 7.055) infatti è la prima volta che non si registra un calo. Che sia stato un picco isolato lo prova il fatto che nel 2022 (anno per cui non c’è ancora la certificazione dell’Istat, ma in cui fanno testo i numeri delle Ulss) si è tornati a scendere.
ANZIANI
Crescono senza sosta invece gli anziani: gli over65 nel Veneziano sono 213.024, duemila in più rispetto quelli catalogati nel report 2021.
DIVORZI
Altro dato particolare, tra quelli rilevati dall’Istat, quello relativo ai divorzi. Le coppie che si sono divise, nell’ultimo anno, sono salite a 30.643: il triplo rispetto a quelle di vent’anni fa (10.161). L’età in cui è più frequente divorziare è 57 anni (1.268 le pratiche) e la fascia più calda comunque è quella tra i 50 e i 60 anni. «La crisi di coppia pare non avere più età - aggiunge Carlo Garofolini, presidente di Adico - Questo evidenzia anzitutto come molti veneziani decidano di rimettersi in gioco anche dopo i 60 anni, età che qualifica ormai persone adulte ma non anziane. La crisi anche nella nostra provincia è legata a molteplici fattori legati a mutamenti culturali e sociali evidenti a tutti. A nostro giudizio con l’avvento dei social, che hanno favorito nuove conoscenze o ricreato il contatto fra vecchi amori, la crisi si è acuita e infatti dal 2022 il numero di divorziati è triplicato. Siamo convinti, purtroppo, che la crisi economica sta aggravando la situazione per l’inevitabile conflittualità che crea anche nelle famiglie. Il governo - continua - ha come primo compito quello di creare lavoro, contenere i rincari, creare ricchezza. Sono queste le basi per ricreare quell’armonia di coppia che in tempi di crisi rischia di esplodere».
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Il Gazzettino