Divieto di monopattini "foresti", la Bit Mobility: «L'ordinanza non ci riguarda, da noi tutti registrati». Il caso dei 10 sequestrati

LA SOCIETÁ CHE HA IN GESTIONE IL SERVIZIO A NOLEGGIO SI DIFENDE: «I NOSTRI UTENTI FORNISCONO DOCUMENTI. SIAMO TRANQUILLI»

Divieto di monopattini "foresti", la Bit Mobility: «L'ordinanza non ci riguarda, da noi tutti registrati». Il caso dei 10 sequestrati
MESTRE - «Noi non abbiamo ricevuto alcuna restrizione per i noleggi in centro. Abbiamo assicurazioni dal Comune che quell'ordinanza non vale per noi». Michele...

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MESTRE - «Noi non abbiamo ricevuto alcuna restrizione per i noleggi in centro. Abbiamo assicurazioni dal Comune che quell'ordinanza non vale per noi». Michele Francione, responsabile dello sviluppo operativo di Bit Mobility (la società che ha in concessione dal Comune il servizio di monopattini a noleggio), non poteva non balzare sulla sedia una volta conosciuta l'ordinanza firmata dal sindaco Brugnaro una settimana fa che, per 90 giorni, limita l'uso di monopattini elettrici e bici a pedalata assistita in alcune aree del centro di Mestre e di Marghera.

Tra i 10 monopattini finora sequestrati dalla polizia locale in quanto utilizzati, come prevede l'ordinanza, da persone non residenti nel Comune di Venezia, non dedite a funzioni lavorative in uffici, negozi ed attività oppure non frequentanti scuole all'interno del comune, non vi sono però quelli messi a disposizione da Bit Mobility. «Del resto - riprende Michele Francione - tutte le persone che li utilizzano devono essere identificate con carta d'identità ed altri documenti. Controlli sui noleggi ce ne sono stati, e a noi risultano tutti regolari. Ma, ripeto, finora non abbiamo ricevuto limitazioni alla nostra attività».


L'ordinanza ideata per bloccare gli spacciatori che si spostano velocemente su monopattini e bici elettriche prevede comunque il sequestro cautelare dei mezzi, anche se di proprietà di aziende operanti nel settore della mobilità pubblica con noleggio telematico, le quali potranno rientrarne in possesso solo dimostrando di aver provveduto all'interdizione dell'utente-autore della violazione. Non sono in pochi, infatti, ad aver segnalato persone sospette che circolano proprio sui monopattini o sulle bici a noleggio (queste ultime gestite da un'altra società), tanto che si è perfino ipotizzato che questi utenti utilizzassero sistemi in grado di ingannare i software. «In questi anni di attività abbiamo sempre individuato e bloccato varie situazioni di truffe» sottolineano da Bit Mobility che, con l'ultimo appalto, ha esteso il numero di utilizzatori. «Siamo in crescita del 20 per cento, anche grazie ad una maggiore presenza di mezzi che ha reso il servizio ancora più capillare. Siamo soddisfatti, sia a Mestre come al Lido» conclude Michele Francione. 
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Il Gazzettino