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Da un mese stanno facendo impazzire tabaccai e farmacisti. Non solo, in realtà, ma è evidente che queste due categorie siano quelle più esposte, considerato l’obiettivo: i distributori automatici. C’è una banda (o magari anche più di una) che da settimane gira con un piede di porco in macchina ed entra in azione praticamente ogni sera. Nel mirino sigarette, farmaci, e qualunque altro prodotto si trovi nelle vetrine per la vendita h24.
Qualche volta vanno a segno, qualche altra volta no. Ieri, per esempio, alla tabaccheria di via Rossarol a Marghera, solo danni. I ladri hanno provato a scardinare il distributore, come da copione, ma a un certo punto hanno desistito. Probabile che siano stati disturbati da qualcuno e abbiano deciso di mollare la presa. Era andato decisamente meglio, invece, il colpo del 6 novembre alla “Always Green” di via Rielta, distributore di cannabis light. I ladri, dopo aver scassinato la porta, sono riusciti a scardinare anche il sistema del distributore, eludendo così l’allarme, e avevano fatto il pieno di tutta la merce in vendita, per un bottino che si aggira intono ai 5mila euro. Nei giorni successivi, un paio di altri colpi a un paio di farmacie: in un caso un altro nulla di fatto, in un altro erano riusciti a prendere qualche farmaco prima di darsi alla fuga. Sono degli esempi, ma di interventi come questi la polizia ha quasi perso il conto. Perché, di fatto, salvo qualche eccezione, non c’è mai il classico “colpo grosso”. È la sommatoria finale che, però, sottolinea la criticità del caso.
EVOLUZIONE
È probabile che si tratti di un’evoluzione dei furti nelle scuole. A ottobre, infatti, i ladri avevano fatto incetta di macchinette del caffè scassinate negli istituti della città: al Barbarigo di Venezia, al liceo Morin, alla scuola materna Aquilone della Cipressina, in via del Gazzato, alla media “Giulio Cesare”, al liceo “Guggenheim”, alla primaria “Vecellio” di via Giardino, alla primaria “Leopardi” di viale San Marco e all’istituto secondario “Manuzio”. Non è da escludere che possa trattarsi degli stessi criminali: la chiusura dei negozi alle 18 e il coprifuoco alle 22, infatti, potrebbero aver spinto questi delinquenti ad alzare il tiro. Un segnale poco rassicurante per i commercianti che, da quando è entrato in vigore il nuovo Dpcm, hanno dovuto fare i conti con un ritorno di reati che in certe zone sembravano estinti o quasi. Le spaccate in centro, per esempio: tre, quelle a negozi di telefonia, in poco più di una settimana tra piazza Barche, via Piave e piazzale Donatori di Sangue.
AI RIPARI
Al momento proseguono le indagini per cercare di collegare tutti i vari colpi alla banda.
Il Gazzettino