TRIESTE - Un incubo durato anni e vissuto quotidianamente come se una fine non esistesse. Maltrattamenti continui fino a quando moglie e la figlioletta hanno trovato rifugio...
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Maltrattamenti abituali sia psicologici con frequenti insulti e minacce anche di morte, che fisici con percosse ed altro. La donna era così costretta ad affrontare offese e denigrazioni, spesso dettate da gelosia immotivata; ingiurie e comportamenti minatori in occasione dei quali l’uomo ha brandito un coltello minacciandola, le ha vietato più volte di uscire di casa, se non per andare a lavoro, di ricevere amici o di incontrarsi con alcuno. Al culmine di una lite e all’esito della ennesima minaccia di morte la vittima si era determinata a recarsi presso le forze dell’ordine per denunciare i fatti, ma in quell’occasione il marito l’aveva trattenuta con violenza e le aveva strappato i vestiti indossati.
Violenze perpretate spesso in presenza della figlia minore, costretta ad assistere inerme. Le indagini, dirette dalla Procura ddi Trieste e svolte dalla sezione “reati contro la persona” della Squadra Mobile giuliana, hanno consentire di ricostruire la desolante cornice di quotidianità vissuta sia dalla donna che dalla figlia. L'uomo è stato allontanato dalla casa familiare e gli è stato fatto divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con le vittime. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino