«Non può registrare le lezioni. Mia figlia dislessica discriminata al liceo»

«Non può registrare le lezioni. Mia figlia dislessica discriminata al liceo»
MESTRE - «Mia figlia è dislessica certificata sin dalla quarta elementare. L'anno scorso ha frequentato la quarta superiore al liceo Franchetti dove le sono stati...

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MESTRE - «Mia figlia è dislessica certificata sin dalla quarta elementare. L'anno scorso ha frequentato la quarta superiore al liceo Franchetti dove le sono stati negati i diritti riferiti alla sua condizione e alla fine è stata bocciata». È la denuncia della mamma di una 19enne di Mira, che giunge a poca distanza dalla ripetizione degli scrutini imposti alla scuola dal Consiglio di Stato a Roma, che hanno comunque confermato l'obbligo per la studentessa di ripetere l'anno. La ragazza era stata iscritta per tre anni al Marco Polo di Venezia e ora si trova in quarta al Berto di Mogliano, in mezzo è passata per il Franchetti dove si era trasferita per motivi logistici. «Se prima le cose erano andate sempre bene, lì è cambiato tutto racconta la madre Quell'istituto, che ha fama di essere prestigioso, non è preparato né organizzato per gestire uno studente con disturbo specifico da apprendimento. Quando io e mio marito abbiamo provato a segnalare le difficoltà che nostra figlia trovava, il vicepreside ha avuto lo spudoratezza di dirci di non sapere cosa sia la dislessia, mentre il preside, Roberto Gaudio, ci ha risposto che è lo studente che si deve adattare, non la scuola, e che siamo noi genitori ad essere troppo apprensivi».

 
LA VICENDA
Faldone alla mano, mostrando le carte, la signora scende nei particolari e punta il dito in particolare contro il docente coordinatore di classe: «Quel professore, che peraltro insegna educazione civica e filosofia, ha impedito alla ragazza di adoperare in classe il registratore che a lei serve per seguire la spiegazione qualora si ritardasse nel prendere appunti. È un suo diritto per finalità di studio individuale, previsto dalla legge e confermato per iscritto dal Garante per la privacy, diritto che le è stato negato per tutte le lezioni di tutte le materie. Le hanno detto non siamo all'Università. La conseguenza è stata che ha dovuto recuperare gli appunti dai compagni, che ringraziamo per la solidarietà, con la necessità di doverli leggere, interpretare, ricopiare integralmente. È arrivata a non dormire più, all'esaurimento nervoso e alla consumazione della cartilagine del polso, tanto da doversi ingessare. Mia figlia non è una pigra, ha studiato fino ad ammalarsi». 
L'EPILOGO

A fine anno la studentessa si è vista rimandata in greco e inglese, quindi bocciata. «E anche qui ci sarebbe molto da raccontare prosegue la madre Per il greco non è stata messa nelle condizioni di frequentare il corso di recupero che la scuola è tenuta a svolgere, mentre per l'inglese alla prova le hanno dato cinque brani da leggere e tradurre seduta stante, non tenendo conto delle sue fatiche. D'estate ha dovuto fare anche l'alternanza scuola-lavoro, ha dovuto seguire un corso a Siena per il suo disturbo e per un mese è andata in Inghilterra per recuperare l'insufficienza. Insomma, non è stata con le mani in mano. La bocciatura le ha generato un altro pesante contraccolpo psicologico». La famiglia si era rivolta a un avvocato e ha proposto ricorso al Tar, che tuttavia non ha concesso la sospensiva. Successivamente il Consiglio di Stato ha imposto al Franchetti di rifare lo scrutinio, svoltosi il 6 febbraio. «Ovviamente l'esito è stato tale e quale il precedente, non poteva essere diversamente. Tutto questo si chiama discriminazione», conclude la madre. E al Franchetti cosa si dice a proposito? Contattato, Roberto Gaudio, formalmente preside, ma quest'anno distaccato a incarico universitario, spiega: «Conosco molto bene la vicenda, ma in questo momento non spetta a me commentare». L'istituto è retto dal professor Davide Frisoli che tuttavia, cercato tre volte tramite il centralino (lasciamo il suo riferimento e sarà richiamato), ha ritenuto di non farsi sentire.
Alvise Sperandio 
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Il Gazzettino