Abbiamo appreso della settimana del tiramisù che Oscar Farinetti ha lanciato con il suo Eataly a Trieste. E lo fa in maniera poco rispettosa del Veneto, facendo passare...
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Da ricordare, a sostegno della tesi che vuole il tiramisù nato a Treviso, che l’Accademia della Cucina italiana ha depositato da un notaio, qualche anno fa, la ricetta nella versione oggi nota – quella con i savoiardi , il mascarpone, le uova, il caffè e il cacao - seguendo la prima identificazione storica del dolce che Giuseppe Maffioli codificò nel suo libro “La cucina trevigiana” a fine anni Sessanta, sulla base della ricetta che, all’inizio dello stesso decennio, la signora Ada Campeol e il suo cuoco proponevano ai clienti dello storico ristorante “Beccherie” di Treviso. Detto ciò, la storia del tiramisù è davvero gloriosa ed un “tesoro” che i trevigiani non sono disposti a farsi “scippare” tanto facilmente.
All’iniziativa di Farinetti, possiamo rispondere con la “contro” Settimana del tiramisù veneto, che promuoverò quanto prima nelle food hall Eat’s Conegliano e Milano. E, di sicuro, sarà anche il dessert che metteremo nel menu della Terrazza Mediterranea, durante la prossima Mostra internazionale del cinema al Lido di Venezia. Nel 2012 il tiramisù da me preparato conquistò il palato di George Clooney. Quest’anno lo faremo degustare ad altre star del cinema mondiale, ribadendo che il tiramisù è trevigiano.
Tino Vettorello Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino