«Alberghi cancellati se non comunicheranno i nomi degli ospiti»

Una camera d'albergo
VENEZIA - Le strutture ricettive che non comunicheranno alla Regione i dati relativi alle presenze e ai pernottamenti turistici saranno cancellate dal Sirt, il Sistema informativo...

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VENEZIA - Le strutture ricettive che non comunicheranno alla Regione i dati relativi alle presenze e ai pernottamenti turistici saranno cancellate dal Sirt, il Sistema informativo regionale del turismo. E da quel momento diventeranno abusive, con tutti i rischi connessi, a partire dalle sanzioni amministrative. Lo prevede il disegno di legge illustrato ieri nella Sesta commissione del consiglio regionale del Veneto. «Ci sono troppe strutture che non comunicano i dati delle presenze turistiche - ha spiegato l'assessore Federico Caner - e per questo, in queste disposizioni di adeguamento ordinamentale, abbiamo previsto la chiusura d'ufficio della posizione anagrafica di chi per 12 mesi consecutivi non trasmette i dati». La comunicazione dei dati è un obbligo di legge, solo che non tutti lo rispettano. I casi più frequenti sono quelli di strutture che cessano l'attività e si dimenticano di dirlo alla Regione. Ma c'è anche chi "tace" deliberatamente. Con questo provvedimento, le strutture inadempienti da almeno 12 mesi consecutivi riceveranno una lettera dalla Regione. Se permarrà l'inadempienza saranno cancellate dal Sirt. Per le strutture già autonomamente chiuse non sarà un problema, per quelle funzionanti sì.


L'APPROFONDIMENTO


Sempre nella seduta di ieri la Sesta commissione ha sospeso l'esame della proposta di legge sulle cosiddette "stanze panoramiche" in montagna, a più di 1.600 metri di altezza, in attesa di avere il parere del consiglio delle autonomie locali (Cal). Caner ha presentato un emendamento per abbassare da 8 a 2 le "stanze panoramiche", ciascuna con la possibilità di ospitare non più di due persone. «Questa delle stanze panoramiche è una richiesta che arriva dagli operatori. In altre regioni sono già realtà, fanno parte della nuova tendenza del turismo esperenziale - ha detto Caner -. Inoltre non ci sarà una deregulation, saranno i Comuni a individuare le aree e servirà il via libera della Sovrintendenza. Le strutture, poi, non saranno fisse, ma amovibili. Comunque va benissimo attendere il parere del Cal così come il confronto con l'Urbanistica». «Il nostro compito di legislatori è approfondire e capire come rispondere a nuove esigenze, nel rispetto dei principi di tutela, legalità e sostenibilità. Riteniamo pertanto necessario un approfondimento», ha detto la presidente della commissione Francesca Scatto (Lega). «Attendiamo la Commissione congiunta cultura e urbanistica - ha aggiunto la vicepresidente Elena Ostanel (VcV) - per rilevare tutte le questioni che per noi ad oggi sono inaccettabili» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino