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FELTRE - È l'unica discoteca rimasta nel Feltrino, una delle poche in provincia. Il Bandiera Gialla di Fonzaso resiste e, nonostante la chiusura imposta dal lockdown per le sale da ballo che da 20 mesi non lavorano, riparte con coraggio puntando tutto sullo scrupoloso rispetto delle regole anti-covid. È una sfida che Jessica Terenziani, gestrice della discoteca, affronta con coraggio, nella convinzione che la sicurezza dei clienti è la prima regola per poter ritornare al pieno dell'attività: costi quel che costi, anche in vista della nuova possibile stretta che potrebbe esserci con il Natale. «Io credo che la massima attenzione alla sicurezza da parte dei gestori e dei clienti possa farci rivivere un po' di normalità e arrivare quindi a poter vivere la passione del ballo il più a lungo possibile», dice.
LA SICUREZZA
«Stiamo tentanto - spiega la gestrice - di convivere con l'aumento dei contagi pur mantenendo uno spazio di socialità sano che mancava alle persone in questi due anni. Mettiamo in atto gli ingressi contingentati, il controllo del green pass come previsto dai decreti, annotazione dei noi e cognomi per un contact tracing il più preciso possibile, utilizzo nell'area bar di sole stoviglie di plastica e anche se non previsto abbiamo ridotto i posti a sedere per evitare al massimo i contatti».
LE DIFFICOLTÀ
Ormai a servire la zona del Feltrino rimane solo il Bandiera gialla, unica discoteca ad aver resistito alle chiusura dovute al Covid. «Vediamo come andare avanti - racconta Jessica - perché i molti mesi di fermata hanno lasciato il segno. Il locale è rimasto chiuso dal 23 febbraio 2020 al 16 ottobre 2021 e non è poco, anche le spese accumulate non lo sono compreso l'affitto che non è mai stato bloccato. Qualche soldo è arrivato dallo stato, poca cosa rispetto alla necessità. Abbiamo riaperto con due sere a settimana e ci stiamo attrezzando per ritornare a una sorta di normalità con gli appuntamenti di liscio, country e latino americano con un occhio alle festività: Natale, Santo Stefano e di capodanno con orchestra. Tutto questo però non è semplice».
LE ORCHESTRE
Ripartire non significa solo aprire la porta e dare il via all'orchestra. Jessica fa luce su questo aspetto: «Nel voler ripartire bisogna tener conto anche di chi verrà a condurre le serate e invoglierà la gente a ritornare. In questo momento è sempre più difficile reperire un'orchestra, molte non ci sono più perché nel periodo di inattività i componenti si sono trovati un lavoro, è difficile trovare delle scuole di latino americano che animo le serate e la mancanza di vaccinazione fra i componenti dei gruppi blocca l'attività. Quindi nel contesto generale tutti gli aspetti offrono una certa dose di difficoltà».
LA PASSIONE
La passione però permette di superare ogni ostacolo: «Faccio di tutto - conclude Jessica - perché la sicurezza dei clienti sia la più alta possibile. Per fortuna godiamo di spazi ampi, sul tetto ci sono dei lucernari che rimangono sempre aperti, i controlli all'ingresso e la riduzione della capienza dal 460 a 230 persone chiude il cerchio. Dal 6 dicembre è entrato in vigore anche il super green pass e potranno entrare solo i vaccinati o i guariti dal Covid. Presumo ci sarà una perdita di clienti del 10 per cento, ma questo non ci ferma anche se dobbiamo essere sempre più scrupolosi». Prosegue: «L'affollamento del Billionaire di Briatore ha segnato la chiusura di tutte le discoteche comprese le sale dove gli appassionati di ballo trascorrevano una serata in tranquillità. Discoteca significa tante cose».
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