Bar e musica nei weekend: Luca Giolo dà nuova vita all'Area City, discoteca cult di vent'anni fa

Discoteca Area di Venezia
MESTRE - È AnteprimA dell'Area City, in attesa di una prossima apertura della discoteca al piano terra del Terraglio Uno di via Don Peron, chiusa da febbraio del 2020,...

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MESTRE - È AnteprimA dell'Area City, in attesa di una prossima apertura della discoteca al piano terra del Terraglio Uno di via Don Peron, chiusa da febbraio del 2020, proprio nei giorni del braccio di ferro sulla capienza al 35% dei locali da ballo. Il nome scelto, quasi come un colpo ad effetto, è di un nuovo concept bar, uno spazio dove bere qualche cocktail ascoltando buona musica, immersi in emozionanti scenografie visive.

LA NUOVA FORMULA

Si riapre stasera, ed è un'idea di Luca Giolo, imprenditore all'epoca nel gruppo di Nicola Parente, quando nell'ottobre 2019 riaprì i battenti uno dei locali più di tendenza negli anni Ottanta e Novanta, nonostante il problema delle restrizioni. «Abbiamo riconvertito una parte del locale da ballo racconta Giolo - in un nuovo progetto dedicato a tutto ciò che è visuale, grazie a un impianto artistico visivo e sonoro innovativo, con la parte audio concentrata su sonorità particolari, non da ballo». La scelta di aprire una sorta di American Bar nasce dallo studio su nuovi cocktail compiuto da quattro professionisti «per dare ritrovo ai giovani in sicurezza», spiega Giolo. AnteprimA sarà aperto nel weekend: il venerdì sera con selezione di musiche italiane, il sabato house, e la domenica pomeriggio una proposta di reggaeton e pop per i giovani. È stato installato anche un nuovo sistema di purificazione dell'aria, testato nei laboratori del San Raffaele di Milano. Si accede nel locale solo dopo la prenotazione, in possesso di un Qr Code di registrazione e del Green Pass. Ma è scontro sulle sale da ballo dopo i paletti del Cts, che ha dato il via libera ai locali a patto che gli avventori non superino il 35% della capienza.

«Con una tale capienza ridotta - spiega Giolo, schierato con il sindacato Silb-Fipe le attività non sono economicamente sostenibili. 250 persone all'interno di un locale, che può contenerne 1000 -1500 è una presa in giro. Un' azienda come la mia, che prima della pandemia contava 47 dipendenti, non può riaprire in condizioni simili, quando un biglietto medio si aggira intorno ai 15 euro». Anche gli aiuti dello Stato sembrano essere arrivati con il contagocce. AnteprimA riapre con nove dipendenti. «La movida - ragiona Giolo - si è trasferita all'esterno dei bar, in centro città senza sicurezza, o all'interno dei ristoranti, dove si balla, si fa musica, si fa discoteca senza autorizzazioni. Molte persone che lavoravano nei locali da ballo si sono riconvertite, e oggi è difficile trovare la professionalità di un buon barman». Questa AnteprimA di un'Area City riadattata ospiterà da domani anche mostre d'arte (la prima è dell'artista Fabio Facchinetti), perché diventi anche «un luogo di aggregazione e cultura».
 

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Il Gazzettino