Lavoro in nero e discarica abusiva dietro un “doner kebab”: denunciati due indiani

Lavoro in nero e discarica abusiva dietro un “doner kebab”: denunciati due indiani
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CASTELFRANCO VENETO - Una vera e propria discarica a cielo aperto. È questo quanto la scorsa settimana hanno scoperto gli agenti della polizia locale di Castelfranco Veneto nel retro di un bar di una stazione di servizio lungo la Circonvallazione Ovest. I vigili, a seguito di un ordinario controllo, si sono difatti accorti di una enorme quantità di rifiuti abbandonati nel più totale degrado nel retrobottega. Nel dettaglio, sono stati individuati una cinquantina di sacchi da 110 litri di rifiuti indifferenziati frutto dell’attività quotidiana del bar. Tra questi anche una bombola di birra, contenitori vari ricolmi di immondizia e chiari segnali di resti di kebab.

Una situazione, quella venutasi a creare nei pressi del locale e nell’attigua area attrezzata a giardino estivo esterno, di evidente stato di degrado con pericolo per la salute pubblica. Motivo per il quale è stato successivamente interpellato il Consorzio Priula i cui controlli hanno dimostrato come a carico dei gestori del locale non ci fosse alcun contratto di gestione dell’asporto dei rifiuti. Proprio per questo, secondo una prima ricostruzione della polizia locale, i lavoratori erano soliti gettare a fine serata i rifiuti quotidiani dietro il bar, raccogliendo indistintamente la spazzatura in grandi sacchi neri fino a formare un vero e proprio cumulo. Immondizia poi smaltita secondo modalità ancora sconosciute, ma presumibilmente illecite.

Al termine di tutte le verifiche di rito a finire nei guai sono quindi stati due cittadini indiani. Il primo, all’apparenza il gestore del locale, è subito risultato essere privo di documenti di identificazione. Una situazione sospetta peggiorata dal fatto che lo stesso non sapesse giustificare in alcun modo né la presenza della discarica nel retro del bar né la sua presenza in sede. Un aspetto che ha fatto propendere gli agenti per un caso di lavoro “in nero”. Inoltre, durante il controllo la polizia locale, insospettita da dei rumori provenienti da un vano tecnico, ha anche scoperto un secondo straniero che si era nascosto tra alcuni scaffali.

Entrambi sono stati perciò prima condotti in Comando per il fotosegnalamento di rito e poi denunciati per la violazione delle leggi del Testo unico dell’Ambiente, rischiando così sanzioni molto pesanti. La pena per quanto tipo di reati ambientali prevede infatti l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26mila euro. In ogni caso, sono tutt’ora in corso indagini per verificare eventuali collegamenti tra questo intervento ed i frequenti abbandoni di tipologia simile riscontrati nell’ultimo anno lungo tutto il territorio castellano.

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Il Gazzettino