CORTINA D'AMPEZZO - Cento giorni dopo la tragica devastazione, Alverà torna a vivere. Ci sono voluti appunto più di tre mesi e certamente non è ancora...
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Nella notte fra il 4 e il 5 agosto scorsi, sull'abitato di Alverà si era abbattuto un inferno di acqua e massi, fango e ramaglie: i soldi per i primi lavori sono stati anticipati dalla Regione) per 17.407.000 euro, di cui 12.157.000 al patrimonio pubblico, 2.650.000 alle proprietà private e 2.600.000 alle realtà produttive.
Fra queste ultime c'era anche il lago Scin, specchio d'acqua e relativo ristorante, straziato nel bel mezzo della stagione estiva: il bacino lacustre ridotto ad uno stagno paludoso, lettini e ombrelloni del solarium esterno spazzati via dalla furia del vento, il locale trasformato in un acquitrino in cui galleggiavano arredi e stoviglie. «Se ci fossimo trovati qui da soli io e mia moglie Patrizia confida il gestore Carlo Festini sarebbe stato da scappare di fronte a tutto quel disastro. Era tutto da rifare: ripulire dalla fanghiglia la cucina, il bar e la sala, sostituire la caldaia, ripristinare gli impianti elettrici, cambiare l'arredamento». Il proprietario Gualtiero Zardini detto Tarzan non si è tirato indietro, decidendo di sostenere un importante investimento per dare una seconda vita all'esercizio. Ma soprattutto non è mancato l'apporto del volontariato.
Il Gazzettino