A Casarsa la stazione "vietata" ai disabili: ora il caso arriva in Parlamento

Stazione treni Casarsa
CASARSA DELLA DELIZIA - È arrivato in Parlamento il caso delle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria di Casarsa, sollevato dall'associazione Laluna, che...

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CASARSA DELLA DELIZIA - È arrivato in Parlamento il caso delle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria di Casarsa, sollevato dall'associazione Laluna, che si batte per permettere alle persone con disabilità di condurre una vita autonoma, e ripreso prima dall'amministrazione comunale guidata da Lavinia Clarotto e poi dall'attuale sindaco Claudio Colussi.


L'INTERROGAZIONE
Del problema è stato informato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, grazie ad un'interrogazione parlamentare firmata dagli onorevoli Gerolamo Cangiano ed Emanuele Loperfido. «La stazione ferroviaria di Casarsa si legge nel documento non è dotata di alcuna struttura idonea che consenta alle persone con disabilità e in carrozzina di raggiungere il binario di partenza o di arrivo. Tale mancanza costringe gli accompagnatori a faticosi trasporti per scendere o salire le scale che conducono al tunnel di collegamento dei vari binari; problema che si presenta anche per le persone anziane in carrozzina o per chi ha bimbi nel passeggino».
«L'impianto continua il testo dell'interrogazione è stato inserito nel progetto delle 620 stazioni della Rete Ferroviaria Italiana, ma sebbene nella breve corrispondenza tra il Comune di Casarsa e Rfi veniva garantito da quest'ultima un piano di interventi strutturali per abbattere le barriere architettoniche contenute nel Piano Commerciale 2022-2026, da una attenta lettura di tale Piano pubblicato nel sito di Rfi non vi è traccia di questi interventi nella stazione in questione. Il Piano Commerciale prevede nella parte dedicata al Fvg come azioni da realizzarsi nel periodo 2022-2026 solamente l'elettrificazione della linea CasarsaPortogruaro e non c'è nulla sull'abbattimento delle barriere architettoniche o di quanto paventato dalla stessa Rfi al Comune di Casarsa».
«Casarsa è la conclusione resta uno snodo ferroviario estremamente importante per la provincia e la regione, con una media di circa 90 fermate giornaliere e di circa 26 treni al giorno»; 700 mila i passeggeri all'anno.
Si sono susseguiti, negli ultimi mesi, gli appelli e le lettere indirizzate al Gruppo Rfi da parte dell'associazione sangiovannese e del sindaco Colussi. Una presa di coscienza del problema, da parte del Gruppo, c'è stata. Come si diceva, però, nulla è ancora stato fatto per rimuovere le barriere architettoniche e pare che fino al 2026 non siano in programma interventi in questo senso. Con l'interrogazione «si chiede se e quali iniziative il ministro interrogato intenda assumere affinché Rfi affronti e risolva le criticità esistenti presso la stazione ferroviaria di Casarsa e se intenda interrogare Rfi in merito al mancato inserimento nel Piano Commerciale 2022-2026 di opere strutturali di abbattimento delle barriere architettoniche nella suddetta stazione, nonostante le ripetute sollecitazioni già effettuate dalle associazioni interessate e dal sindaco del Comune di Casarsa».


LE REAZIONI
«Siamo felici che il nostro appello commenta il presidente de Laluna, Francesco Osquino sia arrivato in Parlamento grazie agli onorevoli firmatari: le esigenze specifiche delle persone con disabilità non possono venire trascurate. Non è accettabile che in un mondo moderno come il nostro alle persone con disabilità sia ancora impedito l'accesso ai binari in autonomia e che ancora manchino sui treni di Trenitalia dei sistemi di carico per le carrozzine».


«Siamo vicini a LaLuna e alle altre realtà che operano per le persone con disabilità, per un servizio che Casarsa attende da tanto tempo conclude il sindaco Colussi . Lo scorso 13 gennaio Rfi aveva cortesemente risposto alla mia lettera di segnalazione confermando l'inserimento della stazione di Casarsa nel perimetro delle 620 stazioni che in Italia vedranno svolgersi lavori di superamento delle barriere architettoniche, anche se tali interventi, stando alla missiva, avverranno dopo il 2025. Ma la nostra comunità non può attendere ulteriormente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino