Disabile si apparta per motivi fisiologici e si ritrova a processo per atti osceni

Disabile si apparta per motivi fisiologici e si ritrova a processo per atti osceni
PORDENONE È affetto da distrofia di Becker, con grave disabilità, e non cammina più da sette anni a causa di un trauma cranico da caduta. Necessita, secondo...

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PORDENONE È affetto da distrofia di Becker, con grave disabilità, e non cammina più da sette anni a causa di un trauma cranico da caduta. Necessita, secondo il referto medico stilato da Francesco Martinello, specialista in Neurologia, di assistenza continua per passaggi posturali e spostamenti nel letto. L'unica cosa che un 45enne, cittadino moldavo, residente in città da molti anni e inserito in un progetto Fap, riesce ancora a fare è mantenere una residua funzionalità delle mani. Per il resto è invalido al 100 per cento. Il 22 maggio dell'anno scorso l'uomo, che si sposta utilizzando un mezzo elettrico attrezzato, si era appartato, abitando non molto lontano a quel luogo, all'interno del parco dei laghetti di Rorai. «Si era isolato si legge nel referto del dottor Martinello esclusivamente per funzioni fisiologiche. I suoi disturbi minzionali lo limitano nelle uscite esterne e quando esce porta con sé un contenitore per la raccolta delle urine».


Quel giorno, prima di cena, il 45enne si è imbattuto in una pattuglia della Polizia di stato: la Volante era impegnata nell'attività di controllo del territorio. Gli agenti, vedendo quell'uomo appartato, si sono insospettiti e hanno deciso di controllarlo. A poco sono servite le sue giustificazioni: i poliziotti lo hanno accusato di compiere atti osceni in luogo pubblico. «Ritengo che la grave disabilità motoria e i disturbi minzionali si legge ancora nella relazione del neurologo siano condizione sufficiente per comprendere quanto accaduto. Non c'era alcun secondo fine, tantomeno quello di compiere atti osceni». 
Il 45enne ha dovuto farsi assistere da un legale, l'avvocato Laura Ferretti, e sostenere delle spese. Neurologo e medico di base si presenteranno venerdì, in Tribunale a Pordenone, a difesa del paziente. «Quell'episodio - riporta la relazione dell'assistente sociale inviata ad Eligio Grizzo, vicesindaco di Pordenone e presidente della Conferenza dei sindaci di area vasta - ha messo in estrema difficoltà il signore, che adesso teme di uscire per ritrovarsi nella medesima situazione avendo, come dice il medico, problematiche specifiche che non gli permettono di accedere a bagni pubblici». Per quel fatto, successo quasi un anno fa, l'uomo potrebbe essere costretto a pagare una multa di 4.200 euro.


Grizzo, che ha letto molto bene le relazioni di assistente sociale e medico neurologo, è rimasto di stucco: «Non so veramente come si siano svolti i fatti, ma è chiaro che questa diventa una situazione discriminatoria, qualora il disabile si fosse trovato in condizioni urgenti di dover fare i propri bisogni in una circostanza disagiata e, chiaramente, in stato di necessità. Come peraltro certifica il documento medico. È conosciuto come una persona disabile, ma sempre attenta al comportamento. Sono certo che l'udienza di venerdì chiarirà i fatti e disporrà in sentenza le giuste misure». 

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Il Gazzettino