Ossessionato dal trentacinquenne che vuole strappare gli occhi alle persone. Convinto che non si tratti di un disabile psichico, che può fare male a sé e agli altri...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I TENTATIVI
In attesa di chiudere le indagini gli è stato imposto il divieto di avvicinamento alla struttura sanitaria. Secondo quanto è stato ricostruito il parroco avrebbe portato nel cortile dell’edificio dei fedeli, imbracciato un megafono e recitato messa. Non un episodio isolato, ma uno dei tanti: in un’altra occasione ha consegnato al paziente un telefono cellulare con lo scopo di comunicare con lui, di giorno e di notte. Più volte gli ha portato cibo senza autorizzazione, consigliandogli di cambiarsi spesso e intervenendo sulle terapie a cui era sottoposto. Le telefonate alla struttura erano continue e insistenti. Chiedeva di parlare con lui, insomma non gli lasciava tregua. Lo scopo? Probabilmente voleva fargli un esorcismo ma questo è uno dei punti su cui indaga la magistratura. Secondo la ricostruzione il prete avrebbe anche infastidito gli operatori e condizionato l’attività professionale di chi gestisce la struttura. In un caso avrebbe urlato dal cortile: «Tua madre sta morendo». L’intento era quello di ottenere l’attenzione della vittima. Troppo, anche per la carità cristiana. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino