Dipendenti della Soprintendenza assenteisti: assolti perché il fatto non sussiste

Dipendenti della Soprintendenza assenteisti: assolti perché il fatto non sussiste
TRIESTE - Sono stati tutti assolti perché «il fatto non sussiste» i dipendenti della Soprintendenza dei Beni culturali del Friuli Venezia Giulia accusati di...

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TRIESTE - Sono stati tutti assolti perché «il fatto non sussiste» i dipendenti della Soprintendenza dei Beni culturali del Friuli Venezia Giulia accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso materiale in atto pubblico. Lo ha deciso oggi il giudice monocratico Massimo Tomassini del Tribunale di Trieste, al termine di un processo che coinvolgeva 34 imputati, impiegati presunti assenteisti. Non sono giunte a processo alcune posizioni avendo scelto il patteggiamento o il rito abbreviato. Altri impiegati erano stati assolti. Il pm Massimo De Bortoli aveva chiesto l'assoluzione dall'accusa di falso e la prescrizione per la truffa aggravata.

Il processo era iniziato a seguito di un'indagine della Guardia di Finanza risalente al 2010-2011 e che aveva coinvolto circa 40 dipendenti della Direzione e della Soprintendenza per i Beni culturali del Friuli Venezia Giulia presunti assenteisti. Allora, in circa cento giorni di accertamenti, anche con l'ausilio di videoregistrazioni, dall'attività delle Fiamme Gialle era emerso che gli impiegati uscivano dagli uffici senza timbrare il cartellino elettronico: alcuni di loro andavano a far spese al supermercato o a svolgere commissioni private.

Secondo gli investigatori, le ore di assenza nel periodo variavano per ciascun indagato da un massimo di 110 a un minimo di alcune ore, concentrate in poche giornate lavorative. «Il giudice ha assolto tutti gli imputati con la formula del "vecchio dubbio", ma c'è un'assoluzione piena perché il fatto non sussiste, non sono emerse prove convincenti per dire che il reato è stato commesso», ha affermato l'avvocato Paolo Pacileo, legale difensore di sei imputati.

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Il Gazzettino