Guai giudiziari per il dipendente dell'azienda sanitaria, l'Ulss Dolomiti: «Lo sospendiamo»

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BELLUNO - Finito nei guai per un reato che avrebbe commesso nell'ambito delle sue mansioni, il dipendente amministrativo dell'Ulss Dolomiti, M.D.P. le sue iniziali, è stato sospeso in via cautelativa. L'azienda non commenta quanto accaduto e dà ulteriori dettagli «per non rendere riconoscibile la persona». La notizia trapela solo grazie a una scarna delibera affissa all'albo dalla quale si evince che «si è incrinato il rapporto fiduciario con il dipendente» e che «è prevalente la necessità di tutelare l'Amministrazione e la sua immagine». Nemmeno sul procedimento penale, con indagini chiuse ancora un anno fa, si hanno ulteriori dettagli: non si conosce il tipo di reato, anche se tutto farebbe pensare che si tratti di reati contro la pubblica amministrazione.

IL PROVVEDIMENTO
L'Ulss ricorda che un anno fa, il 22 marzo 2022 era «stato notificato a questa Azienda il verbale di conclusione delle indagini preliminari della Procura della Repubblica di Belluno, nei confronti del dipendente M.D.P.». Scatta subito la contestazione di addebito, in data 31.3.2022, che viene poi notificata al dipendente solo nei giorni scorsi, in data 3 aprile 2023. «L'Ufficio per i Procedimenti Disciplinari ha attivato il procedimento disciplinare - sottolinea l'Ulss nella delibera che porsegue così: «Si dà atto che il dipendente non è stato sottoposto a misura restrittiva della libertà personale. I fatti a lui addebitati, tuttavia, strettamente correlati alla attività di servizio, minano fortemente i principi di lealtà, correttezza, buona fede e fiducia reciproca» a cui il rapporto lavorativo è improntato.

LA SOSPENSIONE
Per questo si è ritenuta opportuna la sospensione dal servizio del dipendente, come ricorda l'Ulss «richiesto anche dal Direttore dell'Unità operativa a cui è assegnato». La sospensione è scattata quindi l'8 aprile scorso. Nel procedimento «verrà conservata la retribuzione, per un periodo di tempo non superiore a 30 giorni. Qualora il procedimento disciplinare si protragga oltre 30 giorni, al dipendente sarà garantito l'assegno alimentare, nella misura del 50% dello stipendio tabellare».

IL PRECEDENTE


Non è la prima volta che scattano misure così nei confronti dei dipendenti Ulss: in passato fu per un medico anestesista finito sotto inchiesta per stalking. In questo caso non si tratterebbe di reati di questo tipo o di violenza di genere, ma di altri reati e l'indagato non è un sanitario.
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Il Gazzettino