«Ho sempre chiesto alla mia musica di portarmi in giro per il mondo. E ora mi ritrovo che va in giro per il mondo senza di me». Le parole di Diodato, dietro un...
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Parla durante la video conferenza con vertici Rai e stampa italiana e internazionale, per la presentazione dell’”Europe Shine a light - Accendiamo la musica”, alternativa italiana dell’Eurovision Song Contest. In onda in eurovisione sabato 16 maggio su Rai1 alle 20.35 - e dalle 21 anche su Rai Radio2, Rai4 e RaiPlay - sarà trasmesso da 47 emittenti in 45 paesi (in aggiunta ai 41 in gara Bosnia Erzegovina, Kazakistan, Kosovo e Montenegro), lo show Rai supplisce così alla cancellazione del contest musicale, che si sarebbe dovuto svolgere a Rotterdam e che per la prima volta dal 1956 è stato cancellato a causa dell’emergenza Coronavirus.
Alla conduzione, Flavio Insinna e Federico Russo, ospiti Gabbani, Al Bano, Ermal Meta e Moro, Michielin e Mahmood. Diodato si esibirà dall’arena di Verona, vuota e tricolore: «Cantare lì è stata emozione fortissima. Come essere in un tempo sospeso». Vincitore dell’ultimo Sanremo con Fai rumore, avrebbe dovuto rappresentare l’Italia.
«Questa situazione ci ha aiutati a capire che siamo tutti uguali. E che la musica può abbattere confini dell’incomunicabilità, manifestare umanità ed essere grido di liberazione. Fai rumore cantata dai balconi, mi ha riconnesso con il senso più profondo della musica: raccontare la mia emotività e farla diventare la sensazione di qualcun altro». Su di lui aveva scommesso proprio Amadeus: «Impossibile - rivela il presentatore - non ipotizzare da subito il suo ruolo di protagonista a Sanremo».
Il cantautore pugliese, laureato al Dams, è reduce anche dalla vittoria del David di Donatello con “Che vita meravigliosa” - miglior canzone originale e colonna sonora di “Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek: «Il cinema è l’altra mia passione: mi calo talmente tanto nei personaggi che quando finisce il film li porto con me». Una quarantena vissuta, racconta, vedendo il bicchiere mezzo pieno e scrivendo tanto, e per questo potrebbe uscire prima dell’estate un inedito a sorpresa nato in questi mesi di clausura. Come una bella sorpresa potrebbe essere l’omaggio a Domenico Modugno, cui spesso Diodato è paragonato.
E su Conte che ha parlato degli “artisti che lo fanno divertire”? «In un momento come questo - risponde Diodato - la politica deve usare termini un po’ più rispettosi. Soprattutto per gli artisti e i lavoratori dello spettacolo che stanno soffrendo. Questa sua descrizione sembra essere più vicina a una visione medievale dell’artista. Spero che queste parole diventino motore per una rivoluzione, una volontà di mettere fondamenta importanti per tutelare i lavoratori dello spettacolo anche in futuro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino