Accuse di violenza sessuale da 14 turiste: alla sbarra l'ex carabiniere

Dino maglio, l'ex carabiniere rinviato a giudizio
PADOVA -  I guai sembrano non finire mai per l'ex carabiniere Dino Maglio. Il trentasettenne di origini pugliesi, ieri mattina, è stato rinviato a giudizio dal Gup...

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PADOVA -  I guai sembrano non finire mai per l'ex carabiniere Dino Maglio. Il trentasettenne di origini pugliesi, ieri mattina, è stato rinviato a giudizio dal Gup per avere narcotizzato e stuprato quattordici turiste straniere. Maglio sarà alla sbarra davanti al tribunale del Collegiale il prossimo sette febbraio. 


Le vittime: sono quattordici le ragazze che hanno accusato l'ex militare di Surbo nel leccese. Turiste straniere che ospitava nel suo appartamento dell'Arcella dove, secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Giorgio Falcone titolare delle indagini, le drogava e le violentava. Tutte giovanissime che lo contattavano tramite il sito Couchsurfing perché volevano essere ospitate per trascorrere qualche giorno a Padova e visitare Venezia. Per l'accusa la serie di violenze è iniziata nel 2013, quando a marzo sono arrivate le prime ragazze, Anita dagli Stati Uniti e una sua amica tedesca. Cinque mesi dopo, il 19 luglio, è la volta di due ventenni polacche, Oliwia e Marzena. L'8 agosto ha ospitato tre portoghesi, Marcia, Matilde e Sofia. Due settimane più tardi è stata la volta di due coppie di giovani amiche estranee tra loro: Lisa e Michel da Hong-Kong e Amalia ed Emma, rispettivamente tedesca e canadese. A settembre invece altre tre amiche della Repubblica Ceca: Irena, Tatana e Dusa.

Ma le indagini sono partite da Marcia, la ragazza portoghese quando è rientrata in patria si è accorta di qualcosa di strano. Cercando sul sito adibito al Couchsurfing, ha trovato il commento molto negativo di altre giovani turiste rimaste ad alloggiare nell'appartamento di Maglio. Tutte descrivevano la stessa terribile esperienza. Così Marcia, dimostrando un grande coraggio, ha deciso di contattare tutte le altre vittime e il 26 settembre del 2013 ha aperto un forum su un social network. La tattica del 37enne secondo l'accusa era sempre la stessa: il primo giorno Leonardo si comportava con grande gentilezza e si trasformava in guida turistica per la città. Invitava le ragazze a cena fuori, cucinava per loro e, a volte, le portava a ballare in discoteca. Ma l'indomani, durante la cena in casa, faceva bere alle sue vittime del vino con sciolta una sostanza narcotizzante e una volta drogate le stuprava. 
 

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Il Gazzettino