Moretti si dimette: «Ho deciso da sola, ma parlerò presto»

Alessandra Moretti
Il gruppo consiliare del Pd veneto ha preso atto. Ha accolto le dimissioni da capogruppo di Alessandra Moretti sull'onda del caso che si è aperto sulla sua assenza dai...

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Il gruppo consiliare del Pd veneto ha preso atto. Ha accolto le dimissioni da capogruppo di Alessandra Moretti sull'onda del caso che si è aperto sulla sua assenza dai lavori del Consiglio regionale impegnato con la legge di stabilità e un concomitante viaggio in India. Nella riunione pre-consiliare convocata ieri alle 9.30 a palazzo Ferro Fini la questione è stata sbrigata velocemente, poi si è passati agli altri punti. Il gruppo dem, nel comunicato successivo, ha però inteso mettere in chiaro alcuni concetti. Primo: Moretti «non ha compiuto nessuna irregolarità e scorrettezza istituzionale». Le dimissioni sono quindi «una scelta politica per bloccare qualsiasi strumentalizzazione». Una sua scelta. E comunque, Moretti, da consigliere regionale, continuerà a svolgere «a nome della coalizione, il ruolo di raccordo con il governo, più importante oggi di fronte ad un esecutivo che non vede alcun veneto coinvolto». 


A riunione conclusa, l'ex eurodeputata vicentina ha seguito i lavori fino a sera, senza prendere la parola. In questi giorni si è imposta la consegna del silenzio, violata ieri solo per precisare che «mi sono dimessa per non mettere in difficoltà il gruppo, ho deciso da sola, in autonomia. Oggi non ho parlato sugli emendamenti in segno di rispetto verso i colleghi che il tema l'hanno affrontato sin dall'inizio. In futuro è certo che riprenderò a parlare. Molto presto, e forse più di prima». Di sassi nelle scarpe deve averne molti: per sfidare Zaia, nel 2015, ha rinunciato al seggio all'Europarlamento e in campagna elettorale si è spesa senza riserve mentre altri non erano forse così impegnati a sostenerla e a cercare voti. Alessandra Moretti, ieri, ha fatto anche sapere che domenica, all'assemblea del Pd a Roma, ha ricevuto «la solidarietà di Matteo Renzi e non solo la sua. Per una cosa del genere poi». Ancora incredulo Franco Ferrari, consigliere della lista Moretti: «È stata una pugnalata alle spalle, la storia del viaggio in India e della malattia è stata montata ad arte, si sono accaniti, un pretesto per far fuori Alessandra perchè uno non si dimette per un viaggio - sottolinea - Da parte di chi? Fate voi. Nella lista Moretti comunque le acque sono tranquille: con la Guarda ho parlato, la richiesta di dimissioni l'ha fatta a titolo personale».
Il nuovo capogruppo Pd verrà scelto al termine della sessione di bilancio e prima della ripresa dopo le festività. Fino ad allora le redini saranno tenute da Stefano Fracasso (in prima fila per la successione, ma non è detto) e dal vice capogruppo Piero Ruzzante. Gli unici a sbottonarsi sono Fracasso e Claudio Sinigaglia: «Il nuovo capogruppo? Non c'è fretta: lo decideremo una volta conclusa la discussione sul bilancio», ha detto il primo. Quanto ai lavori del Consiglio, ieri sono proseguiti senza sorprese con l'esaurimento degli emendamenti legati alla sanità e al sociale. Su invito dell'assessore Luca Coletto, sono state accantonate due proposte di Barison (FI) e Azzalin (Pd) perché oggetto di possibili intese trasversali con provvedimenti ad hoc: l'una su una campagna informativa di profilassi-prevenzione della meningite e sulle vaccinazioni, l'altra sull'opportunità di affidare a Veneto Agricoltura una quota di produzione di cannabis a uso farmaceutico.



(ha collaborato Vettor Maria Corsetti)
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Il Gazzettino