VENEZIA Non c'è solo la marea, la città finisce sott'acqua anche con la pioggia: calli e campi sommersi, barche affondate, allagamenti a case, negozi e...
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TEMPESTA
In centro storico (a Mestre non è piovuta una goccia) infatti sono caduti la bellezza di 91,6 millimetri di acqua. Si pensi che, storicamente, in media in tutto settembre si arriva a un totale di 110. Una cella temporalesca molto concentrata, come la definiscono gli esperti, con vento forte e grandine. Talmente concentrata che i pluviometri di Laguna Nord e Piattaforma Cnr non hanno registrato alcuna precipitazione significativa. Il centralino dei vigili del fuoco, però, ha iniziato a ricevere decine di telefonate: una sessantina il totale delle richieste di intervento. La protezione civile è intervenuta in supporto con una squadra a Venezia e una al Lido. Un'altra squadra è stata attivata a Pellestrina, in previsione del temporale pomeridiano previsto da Arpav che, però, non è stato particolarmente intenso. Sott'acqua sono finiti sia i corridoi dell'ospedale civile, sia alcune case. Al Giovanni e Paolo i pompieri sono dovuti intervenite con le elettropompe. Qualche zona critica anche alla stazione di Santa Lucia e in tribunale a piazzale Roma. Allagato anche il chiostro dell'istituto Alberghiero Barbarigo.
Le raffiche di vento hanno fatto cadere qualche comignolo e volare qualche cartello elettorale. Tanta imbarcazioni, comprese delle gondole davanti a San Marco, sono praticamente andate a fondo, tanto che i sommozzatori dei pompieri hanno impiegato tutta la mattinata per procedere con i recuperi. Gli interventi, ovviamente, sono andati in coda anche nel pomeriggio. Al Lido, allagamenti in via delle Alghe, in via Negroponte e in Gran Viale. Stesso copione a San Luca, a San Polo e a Santa Margherita, dove sono finiti sott'acqua diversi negozi. Il motoscafo 5.1 delle 8.32 dal Lido si è fermato in attesa che passasse la bufera al pontile di Sant'Elena e dei Giardini.
TOMBINI INTASATI
I fattori scatenanti, secondo i vigili del fuoco, sono stati due: da una parte, appunto, la quantità d'acqua eccezionale. Dall'altra la combinazione con la grandine: i chicchi, infatti, sono andati a intasare i tombini, già provati dalla pioggia. Ostruiti dal ghiaccio non sono riusciti più a reggere l'impatto dirompente del diluvio. Il bilancio complessivo dei danni sarà possibile stilarlo solo nelle prossime ore, ma è probabile che il totale si avvicini molto a una giornata di acqua alta eccezionale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino