Diesel, primi 28mila jeans "tunisini" in cotone riciclato

Renzo Rosso
VICENZA - «Il denim di Diesel è frutto dell'economia circolare sposata già da tempo dal marchio del Gruppo Otb, che oggi saluta la produzione e la...

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VICENZA - «Il denim di Diesel è frutto dell'economia circolare sposata già da tempo dal marchio del Gruppo Otb, che oggi saluta la produzione e la distribuzione di 28mila paia di jeans realizzati in Tunisia con il 20% di cotone riciclato. Tutto questo grazie alla partnership con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, Unido, con cui stiamo collaborando ad un progetto pilota per la creazione di un sistema di riciclo a circuito chiuso per gli scarti di tessuto». Parola di Andrea Rosso, figlio del fondatore di Diesel, Renzo Rosso, nominato ambasciatore del marchio per la sostenibilità.


«Con Unido - spiega l'imprenditore, appena rientrato da Vienna dove ha presentato i risultati del progetto alla Conferenza Generale di Unido - ci siamo concentrati sulla creazione di un ecosistema di imprese locali in Tunisia, dove produciamo Diesel (ma non solo, altri fornitori sono in Spagna, India, Cina, Grecia, Romania e Italia, tra Veneto e Toscana, ndr) per valorizzare i rifiuti tessili pre-consumo, ad iniziare dalla separazione degli scarti di taglio nelle fabbriche di abbigliamento. Questi vengono poi convertiti in fibre di cotone rigenerato, utilizzando un processo di riciclaggio meccanico e reintrodotti nel processo di filatura e tessitura per tessuti in denim».


PROGETTO PILOTA
Il progetto pilota, che fa parte del Programma SwitchMed finanziato dall'Unione Europea, è incentrato sulla collaborazione con i fornitori locali del denim in Tunisia. «Finora, circa 7.500 kg di scarti di taglio tessile provenienti dalla produzione di denim Diesel in Tunisia - spiega Rosso - sono stati raccolti, differenziati e inviati a impianti di riciclo. Queste strutture hanno prodotto 46mila metri di tessuti riciclati, da cui sono stati fabbricati i 28mila jeans». Inoltre, altri 4.200 kg di scarti tessili sono stati inviati ad impianti di riciclo per essere incorporati nei tessuti per le prossime collezioni Diesel. «Con questo progetto e la collaborazione di Unido - prosegue Rosso - ci assicuriamo che gli scarti di taglio di qualità vengano utilizzati in nuovi capi, mentre la parte restante verrà riutilizzata in altre catene di fornitura, creando un circolo virtuoso per gli scarti derivanti».

 

I primi tessuti riciclati provenienti da questo progetto sono stati inseriti nella collezione Diesel autunno/inverno 2023 e sono inclusi anche in quella primavera/estate 2024


Secondo uno studio commissionato da Unido, l'industria tessile tunisina produce circa 31mila tonnellate di rifiuti tessili, di cui 55% vengono classificati come scarti. L'utilizzo di fibre riciclate potrebbe ridurre l'impatto ambientale del settore, risparmiando acqua, riducendo le emissioni di carbonio e minimizzando il rilascio di sostanze chimiche pericolose. Il programma SwitchMed che supporta e connette aziende e politici è stato lanciato nel 2013 dall'Unione Europea per accelerare il passaggio ad un consumo e a modelli di produzione sostenibili nell'area del Mediterraneo meridionale. Le sue attività sono concentrate su otto paesi del Mediterraneo meridionale: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia.
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Il Gazzettino