Un ciclo di chemio per un tumore al fegato, ma la diagnosi era sbagliata. Marisa ora porta i medici in tribunale

La cantante Marisa Sacchetto
PIOVE DI SACCO - Una diagnosi clamorosamente sbagliata di carcinoma al fegato e due medici dell'ospedale di Schiavonia a Monselice il prossimo 12 luglio devono comparire...

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PIOVE DI SACCO - Una diagnosi clamorosamente sbagliata di carcinoma al fegato e due medici dell'ospedale di Schiavonia a Monselice il prossimo 12 luglio devono comparire davanti al giudice di pace. La presunta vittima è la cantante Marisa Sacchetto, 66 anni di Piove di Sacco difesa dal legale Gabriele Messina del foro di Modena. L'artista, secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Marco Brusegan titolare delle indagini, sarebbe stata costretta a sottoporsi a una cura chemioterapica tanto da provocarle lesioni inferiore ai venti giorni di prognosi.

IN OSPEDALE
Nell'aprile 2015, nel corso di abituali controlli, le venne diagnosticato dai medici padovani Angelo Farruggio di 67 anni e Pierpaola Gasparin di 52 anni un tumore. Biopsia ed esame istologico, con prelievo dei tessuti, vennero effettuati all'ospedale di Schiavonia, dove all'epoca lavoravano i due dottori ora davanti al giudice di pace. Marisa Sacchetto non ha avuto altra scelta: si sarebbe dovuta sottoporre a un lungo ciclo chemioterapico con la somministrazione del farmaco Sutent.
Un autentico calvario per l'artista, affrontato dalla cantante con grinta e dignità rinunciando quasi del tutto alla carriera artistica e accettando a fatica il progressivo peggioramento delle sue condizioni fisiche, soprattutto a causa del consistente aumento di peso, tanto da essere ricoverata all'ospedale di Piove di Sacco. Ad oltre due anni di distanza - era la fine del 2017 - dalla tremenda diagnosi la 66enne ha però incredibilmente scoperto, attraverso un'altra visita medica, di non aver mai sofferto di alcuna patologia tumorale, ma di una banale lesione nodulare benigna.
Sono stati alcuni esami specialistici e il consulto con un luminare a escludere qualsiasi problema, a evidenziare il clamoroso errore compiuto dai due medici. Dopo aver festeggiato la fine di un incubo la cantante ha realizzato di essere stata vittima di un macroscopica sbaglio. Assistita dal suo avvocato, ha presentato un esposto in Procura ed è stato aperto un fascicolo.

LE INDAGINI


Gli inquirenti, gli uomini della polizia giudiziaria della Procura, hanno stabilito come la diagnosi tumorale errata sia collegabile alle precarie condizioni psicofisiche con le quali l'artista è costretta a fare i conti ormai da qualche anno. Il medico legale Antonello Cirnelli, nominato dalla Procura, nella sua consulenza ha sottolineato come ci sia stato l'errore medico, ma anche che la cantante è stata sottoposto alla chemioterapia per soli dieci giorni. Ed è per questo che l'artista ha subito lesioni inferiori ai venti giorni e i due camici bianchi si trovano davanti al giudice di pace. Il pm ha effettuato una serie di indagini anche a Lugano in Svizzera, dove in una farmacia della città elvetica la donna aveva acquistato il farmaco in pastiglie per effettuare la chemioterapia.
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Il Gazzettino