Detenuto ucraino chiede la grazia a Mattarella: «Voglio andare a combattere l'invasore russo»

Detenuto ucraino chiede la grazia a Mattarella: «Voglio andare a combattere l'invasore russo»
ROMA – Chiede la grazia al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il detenuto ucraino Stepan G., condannato in via definitiva il 28 novembre 2019 a 23 mesi di...

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ROMA – Chiede la grazia al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il detenuto ucraino Stepan G., condannato in via definitiva il 28 novembre 2019 a 23 mesi di detenzione per contrabbando di sigarette, e oggi ristretto nel penitenziario di Verona. Ne dà notizia il suo difensore, l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale. «Stepan vuole tornare in patria e combattere contro l'invasore russo. Non può accedere alla misura alternativa alla detenzione in quanto provvisto di domicilio. E, allo stesso modo, non può essere espulso perché in possesso di doppio passaporto – ucraino e rumeno – e i trattati comunitari impediscono di allontanare un cittadino europeo da un Paese membro».

 «La richiesta di grazia al capo dello Stato italiano - prosegue il legale - nasce da una motivazione non solo politica, ma esistenziale e, oserei dire, quasi spirituale. Il reato per il quale è stato condannato Stepan non desta alcun allarme sociale, e la sua condotta carceraria è stata fino ad oggi irreprensibile. Consentirgli di ritornare in patria è un atto di giustizia che, in questo momento storico, assume un valore che va ben oltre la semplice liberazione anticipata di pochi mesi. Confidiamo nella saggezza e nel coraggio del presidente Mattarella».

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Il Gazzettino