Detenuto sferra calci e pugni a un poliziotto: sei giorni di prognosi

Detenuto sferra calci e pugni a un poliziotto: sei giorni di prognosi
TRIESTE - Periodo molto caldo e teso al Coroneo in queste festività. Diversi i detenuti che hanno posto in essere azioni di aggressione agli operatori e che hanno creato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRIESTE - Periodo molto caldo e teso al Coroneo in queste festività. Diversi i detenuti che hanno posto in essere azioni di aggressione agli operatori e che hanno creato disordini in questi giorni, taluni per futili motivi, altri invece a causa di un disagio psichico. A riferirlo è la dott.ssa Federica D’Amore, segretaria regionale UGL Polizia Penitenziaria Triveneto. In particolare, un detenuto triestino, che già nei giorni scorsi è stato protagonista di azioni di intimidazione, violenza e resistenza al personale e che, con l’aiuto di un compagno si è addirittura barricato in camera impedendo ai poliziotti di compiere le attività previste dalle loro funzioni, ha aggredito con molta violenza un poliziotto, attaccandolo di sorpresa, dapprima con uno spintone facendolo sbattere con la testa contro una porta in ferro, poi colpendolo con calci e pugni. Sono state necessarie le cure del pronto soccorso e la prognosi per il collega aggredito è stata di sei giorni. Quello che lascia sgomenti è che, racconta la dott.ssa D’Amore «sono settimane che questo soggetto si mostra aggressivo e gli episodi di violenza sono stati diversi; nei giorni scorsi tali episodi hanno avuto un impennata di violenza dopo che la sua fidanzata è stata arrestata dalla Polizia Penitenziaria di Trieste perché trovata in possesso di quasi dieci grammi di hashish mentre attendeva di fare colloquio con lui, droga a lui diretta ma che però è stata intercettata grazie alla sinergia della Polizi Penitenziaria di Trieste e dei colleghi del Distaccamento antidroga delle unità cinofile di Verona».


Diverso invece il discorso per il detenuto che da mesi ormai, a causa di problemi psichiatrici, è ospitato nella sezione isolamento del Coroeo e che è stato protagonista di innumerevoli episodi di violenza sia sulle persone che sulle cose a causa, pare, di una carenza farmacologica. Negli ultimi tempi ha ripreso a dare segnali di forte squilibrio perchè non assume con regolarità le terapie prescritte dai medici: oltre a gridare ininterrottamente tutto il giorno e tutta la notte disturbando la quiete degli altri ristretti esasperati, ha appiccato nemerosi incendi, allagato più volte tutto il corridoio della sua sezione, distrutto in più occasioni tutti i suppellettili in dotazione, divelto sanitari e da ultimo ha aggredito un infermiere. «La segreteria UGL Polizia Penitenziaria Triiveneto auspica che vengano presi seri provvedimenti a tutela della sicurezza del personale, che il detenuto triestino protagonista dei gravi episodi di violenza a danno dei poliziotti penitenziari sia trasferito, come peraltro già chiesto anche dalla Direzione; che l’altro soggetto, che tra pochi giorni dovrà affrontare il processo per cui è in carcere, possa essere trasferito in un reparto di medicina protetta dove possa ricevere le cure psichiatriche di cui necessita in totale sicurezza, e soprattutto che le Autorità considerino in futuro la delicatezza dei periodi di festa all’interno delle carceri dove è d’obbligo una maggiore sorveglianza, rinforzando il reparto operativo della Polizia Penitenziaria; infine esprimiamo tutta la nostra vicinanza al collega che ha subito l’aggressione augurandogli una pronta guarigione».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino