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PADOVA - La furia cieca è esplosa quando gli agenti della polizia penitenziaria non gli hanno consegnato un profumo. Un regalo dei parenti, ma di cui in carcere ne è vietato l'utilizzo. Così Bousleh Belhassen, tunisino di 37 anni residente ad Ala in provincia di Trento, per protestare ha colpito l'ascensore della casa circondariale Due Palazzi con una serie di testate. Una raffica di colpi molto violenti, portati con la fronte, tanto da piegare le porte scorrevoli del montacarichi. L'episodio risale allo scorso 16 febbraio e l'azione del detenuto ha provocato danni ingenti alla struttura. Oltre 1.700 euro e l'ascensore per ore è stato inutilizzabile, tanto da rallentare la consegna dei pasti per gli altri reclusi. Lo straniero non ha riportato alcun trauma cranico o ferita. Ma la polizia penitenziaria ha provveduto a denunciarlo e in Procura, attraverso il pubblico ministero Marco Brusegan, è stata avviata e già chiusa un'indagine. Il tunisino a breve sarà citato direttamente a giudizio e dovrà rispondere del reato di danneggiamento ai danni del Dap (dipartimento dell'amministrazione penitenziaria).
Lo straniero è stato recluso in casa circondariale perchè deve scontare una pena inferiore ai cinque anni. Ma adesso rischia di perdere, perchè non ha osservato la buona condotta, la liberazione anticipata: ad ogni sei mesi di pena scontata vengono detratti 45 giorni dal totale della pena comminata con sentenza definitiva. Tuttavia Belhassen non sarebbe nuovo a questo genere di "imprese" e sempre all'interno della casa circondariale Due Palazzi. Il 24 ottobre dell'anno scorso, nella sala pasti dedicata ai detenuti, il tunisino è andato su tutte le furie per avere ricevuto dalla penitenziaria un altro rifiuto alla consegna di un oggetto. In preda alla rabbia ha sfondato tavoli, sedie e anche un sanitario.
Il Gazzettino