Centro sociali all'assalto di Amazon I no global urlano: «Block friday»

Centro sociali all'assalto di Amazon I no global urlano: «Block friday»
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La partenza è stata la modifica di una vocale. Per cambiare il mondo nel giorno in cui celebra la festa del consumismo. Ed è così che il Black friday il venerdì degli acquisti a prezzi scontati, è diventato il Block friday, una estensione del diritto di manifestare che ieri migliaia di ragazzi anche in Veneto hanno santificato partecipando al quarto sciopero globale climatico, nell'ambito dei Fridays for future lanciati sulla rete da Greta Thunberg.

Solo che alcuni attivisti climatici che si identificano con la sigla Angry animals, vicini ai centri sociali, l'hanno inteso a modo loro. Entrando alle 5 di ieri mattina nella sede del deposito di smistamento di Amazon a Vigonza e imbrattando muri e finestre di vernice verde. Ora, non si sa quanto di ecologico vi sia nel rilasciare spray nell'atmosfera o vernice che dovrà essere ripulita con additivi chimici, ma le motivazioni sono apparse chiare: battaglia contro lo sfruttamento dei lavoratori che fanno ricco il carrello online delle grandi catene di vendita e dimostrazione contro chi, mandando corrieri casa per casa, inquina il pianeta.
IL DEPOSITO
Una quindicina le persone vestite con tute bianche e armate di uova e bombolette spray che hanno preso di mira la sede di Amazon. Un posto dove lavorano 30 assunti e circa 100 autisti con contratto, che aumentano del 40 per cento in questi giorni e a Natale. Al deposito, 7.488 metri quadrati, da due anni dalle 24 alle 4 del mattino arrivano i camion con i prodotti ordinati. Vengono create le rotte e dalle 8 del mattino partono le spedizioni. L'azione si è conclusa chiudendo poi con catene e lucchetti gli ingressi usati dai furgoni per le spedizioni. Su uno dei muti è stata impressa la scritta Block. Il tutto è stato ripreso e condiviso dall'account di Global Projet sito di riferimento dei movimenti per il clima che ha riferito di aver ricevuto la segnalazione del sanzionamento e della chiusura dei cancelli dell'hub veneto.
LA RIVENDICAZIONE
Gli Angry animals tornano in azione - recita un comunicato - Lo fanno nel giorno in cui migliaia e migliaia di giovani in tutto il mondo rimettono il clima al centro dell'attenzione e stanno urlando che il Block Friday è meglio del Black Friday. Oggi freniamo quel flusso compulsivo di merce che percorre le strade di tutto il Veneto. Rolando Lutterotti del Centro sociale Pedro: «Il mio commento è positivo. Il Black friday rappresenta l'avanzata più grossa del mercato consumista, siamo contro un modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta e solidali contro chi viene sfruttato».
LA RISPOSTA
Arriva anche la risposta di Amazon, dapprima con Elena Cottini, manager operations Amazon Italia. «Peccato siano venuti così presto saremo andati loro incontro offrendo dei fiori, per conoscerci. Noi facciamo molto per l'ambiente, 100 mila furgoni elettrici acquistati, riduzione del 25 per cento degli imballaggi, 100 milioni per riforestare alcune aree del pianeta». Sull'episodio interviene lo stesso Jeff Bezos ceo e fondatore: «Lo scorso 19 settembre Amazon e Global optmism hanno presentato The climate pledge, un impegno concreto a raggiungere i risultati dell'Accordo di Parigi con 10 anni di anticipo cioè azzerare la produzione di Co2 entro il 2040, e utilizzo di energia al 100% rinnovabile entro il 2030. E si impegnano a raggiungere l'80% di energia rinnovabile entro il 2024».
LO SCIOPERO

Nel frattempo in tutto il Veneto ieri migliaia di giovani si sono radunati per il quarto sciopero del clima. Da Chioggia a Schio, passando per Vicenza e Padova, molti i cortei con striscioni e cartelli. A Venezia la protesta si è svolta davanti alle grandi catene, da Burger king a H&M. A Treviso affissi cartelli sulle vetrine dei negozi e per qualche minuto è apparsa una composizione fatta di scatoloni con la scritta Il Mose è una cartonata che ha bloccato il traffico.
Mauro Giacon
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Il Gazzettino