Sigilli allo studio, la dentista che visitava anche se positiva: «Ma non ci sono focolai»

Lo studio dentistico
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MESTRINO - «Attendo con fiducia l’esito delle indagini avviate dalle autorità competenti a cui ho dato la massima disponibilità mia e dello staff dello studio». Commenta così la dottoressa Yulia Gvozdeva, dell’omonimo studio dentistico inaugurato a Mestrino due anni fa, la vicenda che la vede protagonista e che ha portato i carabinieri a porre i sigilli al suo studio medico dopo la verifica di una segnalazione. La dottoressa avrebbe ricevuto i pazienti anche se positiva al Covid-19. Il 29 marzo l’intervento dei carabinieri con la chiusura dello studio e l’avvio degli accertamenti da parte dell’Autorità giudiziaria, che ha raccolto tutta la documentazione che potrebbe indagarla per epidemia colposa. Non aggiunge altro la dottoressa, in attesa di sapere l’esito delle verifiche. «Abbiamo fornito tutto al giudice – ha sottolineato la professionista – e non mi sento di dire altro». 


NEI SOCIAL
Ieri mattina la notizia dei sigilli dai Nas allo studio dentistico di via Marco Polo è rimbalzata velocemente in paese e nei gruppi social di Facebook, dove non sono mancate le testimonianze di stima nei confronti della dottoressa e del suo staff, ma anche i timori di altri pazienti. «Le autorità competenti stanno lavorando non ci sono focolai» è stata una delle giustificazioni fornite dallo studio dentistico rispondendo direttamente dalla propria pagina social. 
E sulla vicenda, che coinvolge la professionista di Mestrino, anche l’Ordine dei Medici di Padova ha avviato le proprie verifiche in attesa di conoscere l’esito delle indagini in capo all’autorità giudiziaria. «Se il comportamento venisse confermato dagli accertamenti in corso - spiega il dottor Domenico Crisarà, presidente dell’Ordine dei Medici di Padova -, saremo di fronte ad una violazione gravissima della deontologia medica». «In ogni caso il professionista viene chiamato dall’Ordine per fornire le proprie spiegazioni – ha precisato ancora Crisarà -, ma si devono attendere gli esiti degli accertamenti per capire se ci sono delle responsabilità penali, e attivare le conseguenti procedure». 

Va anche detto che possono essere ravvisate delle responsabilità sotto l’aspetto deontologico da parte del professionista anche in assenza di responsabilità penali e civili. Valutazioni queste che saranno formulate dall’Ordine dei Medici al termine degli accertamenti in corso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino