Denise, laureata disoccupata: «Basta, vado in Canada, qui è tutto fermo»

Denise Perrino e una veduta di Toronto
CORDENONS - Denise Perrino, 30enne di Cordenons, non è una ricercatrice o un medico che realizzerà il sogno di lavorare in un grande ospedale d'oltre oceano. Non...

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CORDENONS - Denise Perrino, 30enne di Cordenons, non è una ricercatrice o un medico che realizzerà il sogno di lavorare in un grande ospedale d'oltre oceano. Non è stata selezionata tra mille coetanei per il lavoro della vita a migliaia di chilometri da casa.

Denise scappa perché deve, perché la sua Cordenons, la sua provincia e più in generale il suo Paese le hanno sbattuto la porta in faccia troppe volte.
Martedì partirà per il Canada, si trasferirà a Toronto, città che da più di un secolo accoglie a braccia aperte gli italiani e in particolare i friulani. Lascerà qui gli amici, la passione per il coro che da anni coltiva all'interno del Midway Chorus cordenonese.
«Sono laureata in Scienze politiche - racconta oggi Denise - e nel tempo mi sono specializzata nella gestione delle risorse umane nelle aziende». Insomma, una cacciatrice di teste: «Ho lavorato e mi sono fatta conoscere - spiega ancora la 30enne di Cordenons -, ma ora le aziende stanno chiudendo e in pochi assumono un responsabile del personale quando il personale stesso non c’è più».

L’odissea è iniziata un anno e mezzo fa: «Da allora sono disoccupata - precisa Denise - e mi sono mossa in tutti i modi, ricevendo anche rifiuti dell’ultima ora». Da quando ha deciso di trasferirsi in Canada, come tutti i giovani della sua età ha usato internet per muovere i primi passi. E il suo profilo su Linkedin (il portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro sul piano internazionale) è stato immediatamente notato. «Ho già delle selezioni aperte a Toronto - conferma - e un futuro davanti». Cioè tutto quello che qui non riusciva ad avere. «Sono partita già una volta - riprende -, ma stavolta sarà definitiva. Mi hanno convinto due princìpi: meritocrazia e non discriminazione. In Canada ci sono prospettive, se vali ce la puoi fare. Qui è tutto fermo e ci sono troppi ostacoli. Dovrò lasciare amici e passioni - ammette - e abbracciare uno stile di vita che ho già provato e che non è di certo quello italiano. Non è tutto bello lontano dall’Italia. Anzi, ci sono tante cose che rimpiangerò. Ma non sono abituata a darmi per vinta, non l’ho mai fatto nemmeno da disoccupata».
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Il Gazzettino