PORTO TOLLE - Il Polesine sprofonda. Nel Delta ci sono aree che vanno giù al ritmo di 2 centimetri l'anno. Una velocità spaventosa, documentata...
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Da oltre 40 anni l'Ismar e l'Università di Padova sono impegnati nello studio e nel monitoraggio della subsidenza, il nome tecnico del lento movimento geologico di abbassamento della crosta terrestre, e proprio a inizio giugno si è chiuso a Venezia il secondo convegno internazionale dedicato al fenomeno per quanto riguarda le aree costiere. Il Delta del Po è balzato prepotentemente all'attenzione dei partecipanti. «Venezia - si specifica nell'indagine del Cnr - è la città più nota nel mondo riguardo alla problematica della subsidenza relativa, cioè la perdita di altimetria del suolo rispetto al livello del mare dovuta alla combinazione di subsidenza (abbassamento del terreno) ed eustatismo (innalzamento del mare). Laguna e Delta del Po rappresentano quindi ecosistemi molto vulnerabili: la pianura costiera che li circonda è generalmente soggiacente il livello marino, anche di oltre 4 metri, e il rischio idrogeologico e ambientale associato è particolarmente elevato, con rischi di inondazione e desertificazione».
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Il Gazzettino