Barista aggredito, i colleghi delle piazze del centro storico preparano un esposto

Furlanis: «Serve un presidio fisso di polizia, queste persone si stanno facendo più aggressive»

PADOVA - «Ti sparo sulle gambe». «Te la farò pagare cara». Nel mirino del gruppo di sbandati delle piazze ci sono gli esercenti che ora si stanno...

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PADOVA - «Ti sparo sulle gambe». «Te la farò pagare cara». Nel mirino del gruppo di sbandati delle piazze ci sono gli esercenti che ora si stanno organizzando per presentare un esposto comune. «Stiamo preparando un’azione collettiva, serve una pattuglia ferma qui - spiega Fulvia Furlanis, titolare del Pastasuta e componente del direttivo del Consorzio del Sotto il Salone - Si stanno facendo più aggressivi, ora bazzicano qui intorno anche la mattina. A volte gettano animaletti finti nei piatti dei clienti, poi devo togliere tavoli e sedie ogni sera dal plateatico altrimenti diventa il loro salotto e così disturbano tutti i colleghi, anche i negozianti delle botteghe Sotto il Salone. E ora un barista è stato aggredito fisicamente. Bisogna trovare una soluzione».

Il barista in questione è Gianpaolo Facco, titolare dello Steampower di piazza delle Erbe. L’aggressione è avvenuta mercoledì nella tarda mattinata e un cliente seduto all’interno ha filmato tutta la scena. «Due uomini hanno chiesto da bere e la cameriera ha detto di accomodarsi fuori - racconta Zubin, in città per qualche giorno di vacanza - Poi il titolare è uscito e ha detto che non li avrebbe serviti. Si sono alzati e uno dei due ha scosso il barista prendendolo per il bavero della camicia, poi lo ha colpito alla spalla e al braccio. Ho agito d’istinto e ho filmato tutto con il cellulare, ho pensato potesse servire per le forze dell’ordine». Uno dei due uomini, avvicinandosi a più riprese a Facco, diceva: «Perché ce l’hai con me? Se chiamo il mio barba... ti sparo sulle gambe». L’altro seguiva l’amico e ogni tanto spingeva il barista. Presente in quel momento anche il figlio di Facco, che ha assistito a tutta la scena. Il titolare del bar riferisce di non aver mai visto i due uomini. Ma dietro di loro, a osservare la scena, c’era una sua vecchia conoscenza. Uno degli sbandati che solo due giorni prima aveva spinto Facco a chiamare in aiuto la polizia perché additandolo dal fondo del portico urlava: «Non merito il Daspo (ventilato come soluzione dall’opposizione in consiglio comunale durante un incontro precedente, ndr), non devi più pubblicare niente sul giornale. Non doveva uscire la mia foto, te la farò pagare cara, ti faccio chiudere il locale».

Facco ha sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Prato della Valle. «Sono stanco di questa situazione, mi sono rivolto ai miei colleghi perché è un problema comune» si è limitato ad affermare. Una situazione nota da tempo ma che nelle ultime settimane si è fatta più pesante. «Mando tutti i giorni una pattuglia, mattina e pomeriggio - dice l’assessore alla Sicurezza, Diego Bonavina - Quelle persone le conosco bene. Prima si raggruppavano intorno alla fontana di piazza delle Erbe, ora, a forza di controlli, si sono spostati verso i bagni pubblici. Però finora non erano mai stati aggressivi, analizzerò la situazione con il comandante della polizia locale e capiremo cosa fare».

 

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Il Gazzettino