Spazzatura, cicche e bagni sporchi: scoppia il caso nell'aea sportiva di Pieve

Spazzatura alla rinfusa nell'area sportiva
ALPAGO - Un secchio pieno di mozziconi di sigarette, lavandini incrostati, water sudici, scatoloni di rifiuti e porta dei bagni sempre aperta tanto che spesso diventano...

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ALPAGO - Un secchio pieno di mozziconi di sigarette, lavandini incrostati, water sudici, scatoloni di rifiuti e porta dei bagni sempre aperta tanto che spesso diventano ritrovo notturno di chi non trova alternative valide per stare lontano da eventuali occhi indiscreti.


Una situazione di degrado denunciata da alcun mamme di ragazzini che giocano a tennis nel Palapieve, la tensostruttura voluta ancora dall’amministrazione di Erminio Mazzucco, situata all’interno dell’area che ospita il campo da calcio e gli spogliatoi. La gestione complessiva è stata affidata alla società calcistica Alpago. Ma la parte sotto accusa, ovvero al piano rialzato degli spogliatoi utilizzati dalla squadre, come spiega Paolo Soccal, responsabile del settore giovanile del Calcio Alpago, è stata data in sub-gestione alla società amatoriale Cantine Riunite. In questa parte di edificio si trovano un bar e i bagni sotto accusa. «Quell’area - spiega Soccal - non rientra nella nostra responsabilità. Con la società tennistica noi abbiamo fatto un convenzione solo per l’uso della tensotruttura dentro alla quale non ci sono né bagni né spogliatoi. Se poi gli allievi utilizzano i bagni delle Cantine Riunite questo noi non lo possiamo sapere. Di certo non possono utilizzare i nostri che sono chiusi a chiave e ad esclusivo utilizzo dei nostri calciatori».


Il problema segnalato dalle mamme sarebbe stato fatto presente anche all’amministrazione comunale chiedendo un intervento, soprattutto per fare in modo che i bagni vengano chiusi e non lasciati aperti a tutte le ore. La risposta non sarebbe mai arrivata. Insomma, chiedono controlli affinché un struttura usata da bambini non si trasformi anche in un problema igienico oltreché di degrado. Sport significa anche regole di convivenza civile e di responsabilità nell’utilizzo di beni comuni che vanno sempre conservati nel migliore dei modi.


«La situazione è talmente al limite - afferma una mamma - che a volte mi verrebbe voglia di cominciare a pulire, perché è inaccettabile una situazione simile. Stiamo parlando delle più elementari regole di igiene che non possono essere ignorate». Rimboccarsi le maniche è sempre un bel gesto da parte dei privati, ma non deve essere la regola a scapito di mancati controlli su beni pubblici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino