«Il decreto dignità mi costringe a lasciare a casa 25 persone»

Sandro Bottega
Egregio Direttore, sono ben 25 le persone che al 31 dicembre, a causa delle nuove norme, abbiamo dovuto lasciare a casa e che avremmo potuto assumere per almeno altri 6 mesi,...

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Egregio Direttore,
sono ben 25 le persone che al 31 dicembre, a causa delle nuove norme, abbiamo dovuto lasciare a casa e che avremmo potuto assumere per almeno altri 6 mesi, forse più. Alcune di esse, con noi da anni per il periodo stagionale, avevano imparato il mestiere, fosse esso di distillare o di pigiare uva o di vendemmiare, ma non le potremo mai più riassumere: anni di formazione gettati al vento per l'incapacità della politica di capire le esigenze del lavoro. Avremmo voluto assumerle a tempo indeterminato, ma le vendemmie, la distillazione, le confezioni natalizie, il picco di vendite di spumante, ci sono solo una volta l'anno e in ogni caso nessuno dei nostri clienti ci  garantisce che acquisterà il prossimo anno, e nel caso quanto. Nessuno dà o ha certezze, in nessun Paese del mondo: chi si impegna a bere per tutta la vita, o a regalare o a consumare lo stesso prodotto? Di quale follia stiamo parlando?

 Pur capendo le buone intenzioni del decreto dignità, devo sottolineare che sta creando non pochi problemi alla nostra azienda, e da quello che immagino a tutte le aziende italiane, cioè a chi dà il lavoro, ai motori dell'economia, non ai burattinai e nemmeno a chi sa solo parlare e magari è andato a scuola ben poco.

Manca un'analisi approfondita dei problemi veri e la buona intenzione si traduce con ottenere il risultato opposto a quello che si prefiggeva.

Il problema infatti è ben più grande perché non si limita ai lavoratori stagionali: in gioco è la fiducia di ogni imprenditore e la sua attitudine a far crescere la propria azienda: in questo modo l'imprenditore deve perdere tempo e risorse economiche a districarsi nella congerie di paletti che gli vengono messi e che impediscono allo stesso di dedicare le proprie energie a quella che è l'essenza del proprio lavoro: creare reddito e quindi posti di lavoro.
Auguri di Buon Anno che illumini chi ha il potere di decidere.

*Presidente Bottega spa Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino