Decine di camion portano via dal Comelico alberi malati di bostrico che poi finiscono in Cina

Camion con i tronchi di alberi tagliati in attesa di partire
SAN PIETRO DI CADORE - Centinaia di container, carichi di tronchi bostricati della Val Visdende, scendono lungo i tornanti del Cianà, alla volta del mercato cinese....

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SAN PIETRO DI CADORECentinaia di container, carichi di tronchi bostricati della Val Visdende, scendono lungo i tornanti del Cianà, alla volta del mercato cinese. Nella Repubblica popolare di Xi Jinping il legname comeliano, derivato dalle pregiate e rinomate conifere, pur sotto l’azione del parassita, è molto ricercato. Così in queste settimane a molti non è sfuggito l’andirivieni dei tir, di cui alcuni stanziano anche nelle aree ecologiche e nelle piazze centrali dei paesi del fondovalle del Comelico, prima di partire alla volta del porto di Trieste dove, fra l’altro, opera proprio un colosso cinese delle spedizioni marittime. All’interno del porto giuliano i contenitori giganti colmi di legname della Val Visdende vengono caricati su navi cargo verso le piazze orientali. 

COMPRATORI STRANIERI
L’altro ieri, nel suggestivo anfiteatro naturale, martoriato prima da Vaia e poi, a stretto giro, dal bostrico, erano pronti poco meno di trenta tir. Per altrettanti si stava procedendo con la fase dell’allestimento. Il cronoprogramma segna finora già un paio di carichi a pieno regime, con ciascun convoglio comprensivo di mezzo centinaio di mezzi. Si tratta di materiale, costituito da tronchi di varie misure, i cui lotti sono stati venduti dalle Regole, per esempio dal Consorzio delle quattro Comunioni familiari sampietrine, ed acquistati dalle ditte locali, che poi, a loro volta, provvedono a piazzarli sui mercati internazionali: chi in Asia, chi in Austria, chi in Slovenia. 

ASPORTATI 6MILA METRI CUBI
Finora dalla valle, tanto amata anche da san Giovanni Paolo II, sono stati asportati come minimo 6mila metri cubi di conifere attaccate dal parassita e di proprietà del Consorzio Visdende delle quattro Regole. «Difficile stimare con precisione il danno – spiega Orazio Cesco Cimavilla, presidente del gruppo che gestisce il patrimonio agro-silvo-pastorale promiscuo –. Le previsioni effettuate sul visibile si modificano e vengono poi smentite dai dati successivi. Di certo se Vaia ha comportato un danno pari ad uno, con il bostrico siamo a dieci. Fortunatamente il mercato tira ancora, rispetto a Vaia. Purtroppo, però, in questo caso oltre al danno paesaggistico abbiamo anche quello economico e procedurale». 

«LAVORO COMPLICATO»
Orazio Cesco Cimavilla si riferisce ai contributi arrivati nel post tempesta, mentre nel post bostrico essi non sono previsti, né attesi né arriveranno. «La Regione – continua il presidente – non ritiene che il bostrico rappresenti un’emergenza, pertanto dal punto di vista burocratico non possiamo beneficiare di bypass o iter semplificati, con una semplice segnalazione, ma per una teleferica o una strada di servizio va presentata la consueta copiosa documentazione, che complica il lavoro». Il lungo serpentone che rischia di formarsi lungo la strada di collegamento tra la Val Visdende e il fondovalle ha indotto il Comune di San Pietro ad emettere un’ordinanza con il divieto di transito notturno, lungo la strada intercomunale, dalle 21 alle 6, per i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate sui tratti del censuario sanpietrino. La limitazione temporanea della strada del Cianà resterà in vigore fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, attualmente non garantite, anche in riferimento ai cantieri aperti sulla galleria paramassi e relativi alla sistemazione dei ponti sul Piave di Visdende. 

STRADA A RISCHIO


A seguito di un sopralluogo effettuato a cura dell’ufficio tecnico di Villa Poli, sono infatti emerse alcune criticità che potrebbero creare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, legate soprattutto alla ridotta visibilità notturna, per il transito dei mezzi pesanti. L’atto, quindi, sarà valido fino alla chiusura dei cantieri. Ovviamente sono esclusi dal divieto, e quindi possono circolare senza restrizioni, i veicoli appartenenti alle forze di polizia, armate, di soccorso, protezione civile e Veneto Strade. L’ordinanza è stata inviata, fra gli altri, al Consorzio Visdende delle quattro Regole di San Pietro, al Comune di Santo Stefano, ai carabinieri (inclusi quelli forestali) del Comelico e al comando dei vigili del fuoco di Belluno.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino