Deborah Liberati morta nello schianto in A4. Manca una notifica, il processo è da rifare

Deborah Liberati è morta in un incidente stradale in A4
MONASTIER (TREVISO) - Era il 9 febbraio 2019 quando Deborah Liberati, 45enne madre di una figlia che all’epoca aveva 9 anni e di un figlio di 14 (che però viveva con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MONASTIER (TREVISO) - Era il 9 febbraio 2019 quando Deborah Liberati, 45enne madre di una figlia che all’epoca aveva 9 anni e di un figlio di 14 (che però viveva con il padre dal quale si era separata), morì in un tragico incidente lungo l’autostrada A4 a nel territorio di Monastier, tra i caselli di Meolo e San Donà di Piave in direzione Trieste. Per quello schianto sono finite a processo due persone: il 57enne kosovaro Setky Berisha, che ha patteggiato per omicidio stradale una pena di un anno e due mesi, e la 58enne bulgara Polina Gospodinova, che nel frattempo si è trasferita a Sofia e per la quale il processo dovrà ripartire dall’udienza preliminare per un difetto di notifica.

A causare l’incidente fu proprio Berisha: rientrando da un sorpasso al volante di una Toyota Rav 4 aveva urtato la Peugeot 106 della vittima, che stava andando a San Donà per un colloquio di lavoro, facendola sbandare e finire contro il guardrail a destra della carreggiata. Nella carambola la Peugeot si ribaltò fermandosi dopo il rimbalzo al centro dell’autostrada dove venne centrata dalla Bmw della Gospodinova. Deborah Liberati venne sbalzata fuori dall’abitacolo, morendo sul colpo.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino