Padova. Debito da 2 milioni, Croce Verde a rischio stop. I sindacati: «Fra pochi giorni non potrà più garantire servizi»

L'Ente pubblico ha accumulato i 2 milioni di euro di buco a causa dal mancato adeguamento del tariffario

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PADOVA - «Resta una manciata di giorni per risolvere la problematica situazione in cui versa la Croce Verde con il rischio che il prossimo primo ottobre si interrompa il servizio con gravi e pesanti ricadute sui cittadini». È quanto hanno dichiarato i delegati della Cgil che, ieri mattina si sono recati in Prefettura per scongiurare quello che potrebbe rivelarsi un disastro. «Abbiamo proclamato lo stato di agitazione ed il Prefetto ci ha convocati. Il nodo della vicenda sono i 2 milioni di euro di debito dell'Ente e le conseguenze per il centinaio di lavoratori 52 assunti a tempo indeterminato e 42 a tempo determinato, che potrebbero essere messi in mobilità» spiega Alfredo Sbucafratta della Funzione pubblica Cgil.

Il debito

Dal primo ottobre 43 dipendenti saranno posti in ferie forzate quindi i servizi diventeranno a rischio. Ad esempio, il tempo di attesa per un malato che viene dimesso, già ora abbastanza lungo, potrebbe salire di 4 o 5 volte di più. La preoccupazione maggiore però è per il servizio di pronto soccorso. La Croce Verde fornisce 60.000 servizi l'anno.

Il prossimo appuntamento è per il 2 ottobre data nella quale i sindacati auspicano la chiusura della vicenda. L'Ente pubblico ha accumulato i 2 milioni di euro di buco a causa dal mancato adeguamento del tariffario per cui, ad esempio, il servizio di trasporto malati avviene in perdita rispetto al rimborso previsto da Azienda Ospedaliera e Ulss 6. L'aumento del costo del carburante e altri fattori hanno prodotto il resto. «Il 28 settembre la Croce Verde dovrà presentare un piano di rientro ma la soluzione è il pagamento del dovuto tramite un debito fuori bilancio - continua Sbucafratta - si è arrivato a questo debito per il mancato adeguamento dei costi. La convenzione è scaduta nel 2016 ma si è arrivati a concedere 11 proroghe quando la legge ne permette al massimo 2. Serve il pagamento e l'intervento della Regione, unica deputata a consentirlo appunto con un debito fuori bilancio».

La preoccupazione

All'incontro anche Marco Galtarossa segretario confederale. «La situazione mette a rischio la salute e la vita delle persone oltre ad aggravare tutti i già pesanti tempi di attesa - aggiunge Galtarossa - si tratta di uno dei servizi essenziali per i cittadini come il trasporto pubblico».


«La Regione afferma che la sanità pubblica è uno dei punti fondamentali ma ora serve concretizzare e dimostrare che non si tratta solo di parole, la forte preoccupazione è quella che anche un servizio come quello della Croce Verde venga esternalizzato ai privati come ad esempio a Conselve dove opera l'associazione "Pronto Conselve". Un rischo che abbiamo illustrato anche al Prefetto - conclude Galtarossa - Il sistema sanitario pubblico va salvaguardato non si può privatizzare la sanità e ribadire questo è anche uno degli obiettivi che sosterremo alla manifestazione nazionale del prossimo 7 ottobre a Roma». 

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Il Gazzettino