Rovigo. Casa Serena, la banca presenta un'ingiunzione da oltre 2 milioni per recuperare il debito

Rovigo. Casa Serena, la banca presenta un'ingiunzione da oltre 2 milioni per recuperare il debito
ROVIGO - Un'ingiunzione mette a rischio il futuro dell'Iras. Se, infatti, il "caso piscine" è stato al centro del dibattito cittadino nelle ultime...

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ROVIGO - Un'ingiunzione mette a rischio il futuro dell'Iras. Se, infatti, il "caso piscine" è stato al centro del dibattito cittadino nelle ultime settimane, ieri è riemerso prepotentemente un altro "caso" che ha tenuto banco negli ultimi due anni, quello relativo, appunto, al futuro di Iras e Casa Serena. Che il caso non sia chiuso lo conferma non solo lo stato di abbandono di Casa Serena e la sonora bocciatura dei giudici amministrativi di tutti i ricorsi presentati al Tar dal Comune di Rovigo, ma proprio il nodo centrale: la situazione debitoria della più grande casa di riposo del Polesine. Uno degli istituti creditori, precisamente Intesa San Paolo, ha presentato un'intimazione di pagamento da più di 2 milioni. Guardando allo schema debitorio che era contenuto nel Piano di risanamento finanziario varato dal commissario straordinario, Tiziana Stella, in vista dell'accordo, poi naufragato per la mancata approvazione da parte del Comune, il totale dei mutui da rimborsare al 31 ottobre 2022 assommava a oltre 4,7 milioni; di questi, 1.589.354 euro "solo" nei confronti di Intesa San Paolo. La cifra richiesta è superiore perché nel conto ci sono anche 400mila euro di interessi e 94mila di mora per le scadenze delle rate. La richiesta del pagamento di tale somma mette con le spalle al muro l'ente che, fallita la trattativa con il Comune per una soluzione concordata, aveva lavorato per l'affidamento ad un privato della gestione dei servizi per 15 anni, facendosi versare anticipatamente un canone di 5 milioni, schema già avallato da Kpmg e dalla Regione. Si attendeva il via libera delle banche creditrici prima dell'avvio del bando. La risposta, a giudicare dall'atto recapitato ad Iras, non è stata quella che ci si aspettava. E questo rischia di far precipitare le cose, a meno che, con la fine dell'amministrazione Gaffeo, non si trovi una soluzione transattiva del groviglio di contenziosi che si è aperto per volontà di sindaco e segretario generale contro Iras e Regione.

«FALLIMENTO TOTALE»

Non a caso, ad incalzare è proprio la Lega, col capogruppo in consiglio comunale Michele Aretusini: «Un altro dei successi dell'amministrazione Gaffeo, dopo il disastro della piscina e quello di Casa Serena, prende ora forma: Iras ha ricevuto una intimazione di pagamento da oltre 2 milioni di euro da Intesa San Paolo, con conseguente iscrizione nel Sistema informazioni creditizie e nella centrale dei rischi, il che significa, di fatto, l'impossibilità di ottenere altri crediti. Vale la pena riepilogare i punti salienti della vicenda Iras: il sindaco, a fronte di un accordo condiviso da tutte le parti, Iras, Ater, Ulss Polesana, Regione del Veneto, che avrebbe consentito di bilanciare il passivo di Iras, nel contempo tenendo aperta e riqualificando Casa Serena con uffici, appartamenti per i bisognosi e altre unità per l'Università, ha mandato tutto all'aria, intentando una causa al Tar; causa che ha perso di recente, così che alla fine dovrà pagare. Nel frattempo, però, Casa Serena è rimasta vuota, con tutte le conseguenze in termini di degrado degli ambienti. Il mancato tempestivo pagamento del dovuto ora mette a rischio Iras stessa. Un disastro! Siamo di fronte a un'amministrazione che ha fallito tutte le grandi sfide per la città». 

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Il Gazzettino