I Dear Jack in concerto per le vittime del tornado: ragazzi, occhio ai social

Martina Bidinotto mentre intervista i Dear Jack
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MIRANO - Mercoledì 8 luglio 2015: la Riviera del Brenta è in ginocchio. Un uomo perde la vita, settantadue persone vengono ferite, si contano più di quindici milioni di danni e le case danneggiate sono centinaia. Non ci sono dubbi, è uno dei tornado più forti mai registrati in Veneto.

Luglio 2016: a distanza di un anno gli abitanti della zona sono ancora in difficoltà e la situazione non sembra migliorare. Per non dimenticare il tragico disastro sono state organizzate fiaccolate, mostre e numerosi eventi musicali. Il Mirano Summer Festival ha voluto contribuire a questa iniziativa inserendo nel proprio programma cene di solidarietà ed ulteriori concerti, il cui ricavato verrà devoluto a favore dei cittadini della Riviera. Il festival è un progetto dedicato alla popolazione della zona, in particolare ai giovani, ed è caratterizzato da spettacoli musicali live. La musica, infatti, è molto vicina ai ragazzi ed utilizzarla per avvicinarli al mondo della beneficienza e della solidarietà si sta rivelando una strategia estremamente efficace.

Sabato 23 luglio il Mirano Summer Festival è stato preso d’assalto da centinaia di ragazzi, accorsi per assistere al concerto dei Dear Jack. La band, diventata famosa grazie al programma “Amici” di Maria De Filippi, ha calcato il palco dell’Ariston partecipando a Sanremo per ben due anni consecutivi ed ha registrato sold-out all’Arena di Verona. Nonostante il successo, i membri del gruppo sono rimasti con i piedi per terra e tuttora continuano a partecipare ad eventi organizzati a scopo benefico, ultimo dei quali proprio il Mirano Summer Festival.

I Dear Jack, già ospitati nella sede del Gazzettino di Mestre lo scorso anno, poche ore prima di salire sul palco si concedono entusiasti ad un’intervista riguardante proprio la solidarietà.
A rompere il ghiaccio ci pensa Leiner Riflessi, il cantante, spiegando che l’idea di unire beneficenza e musica è veramente importante, soprattutto perché stimola a fare del bene. Quando vengono loro chieste le emozioni che proveranno sapendo di suonare per chi è in difficoltà, si dicono felici e onorati; aggiungono anche che esibendosi non penseranno solo al pubblico che hanno davanti, ma soprattutto alle persone che stanno aiutando. Confessano all’unisono che non credono alle iniziative di solidarietà prese sui social, ma preferiscono i fatti più reali che portano ad un aiuto concreto.
Il tempo a disposizione sta per scadere, ma rimane lo spazio per un’ultima riflessione da parte di Lorenzo Cantarini, uno dei chitarristi: «Al giorno d’oggi si crede che tutto sia possibile e a portata di mano, ma non è così. Viviamo un senso di abbandono, di frustrazione, probabilmente dovuto anche ai social che sono realtà vissute quotidianamente dai giovani, ma che li spingono a non provare emozioni vere. Al contrario, le cose autentiche hanno bisogno di tempo e noi dobbiamo lavorare su noi stessi e su nessun altro. Dovremmo smettere di pensare o vivere i sogni di altre persone e concentrarci, lavorare sulla nostra vita».


* strudentessa di Mestre e fan dei Dear Jack ha intervistato per noi la band Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino