Favoritismi ai politici in ospedale, bufera sul senatore De Poli: «Falso, ero in un reparto vecchio»

Antonio De Poli
PADOVA - Il policlinico Umberto I di Roma, due mesi fa. È sera e un taxi si ferma davanti al pronto soccorso. L’uomo che scende dall’auto fatica a respirare e deve...

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PADOVA - Il policlinico Umberto I di Roma, due mesi fa. È sera e un taxi si ferma davanti al pronto soccorso. L’uomo che scende dall’auto fatica a respirare e deve sottoporsi ad un controllo urgente. Poco dopo è steso su un letto del reparto di Medicina interna, dove resterà per quattro giorni: è il senatore padovano Antonio De Poli.




Secondo un'infermiera, quel giorno sarebbero stati fatti uscire dalla stanza destinata al politico due pazienti, per essere dirottati altrove. In particolare, la tirocinante racconta di aver notato «una certa agitazione da parte del personale. Due pazienti, senza ricevere spiegazioni, sono stati spostati in stanze in cui erano presenti già altri quattro letti, mentre quella in cui si trovavano loro è rimasta vuota» mentre venivano «aperte finestre, spruzzati deodoranti e preparato alla perfezione il letto».



De Poli racconta quel ricovero: «Io non so se qualcuno ha voluto riservarmi un trattamento di favore. Certo se questo fosse accaduto, sarebbe un fatto eticamente condannabile, ma se fosse davvero accaduto magari mi avrebbero mandato in un reparto ristrutturato, che so, camera singola con bagno personale. Invece mi hanno portato in una stanza fatiscente, dove c’erano due letti, vuoti, in ferro. Il bagno? Sì c’era, era quello comune: due water per venti pazienti, me compreso. Bel favoritismo... ».

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Il Gazzettino