Intervista al primo acquisto del Venezia in serie A: «E pensare che volevo smettere di giocare a calcio»

David Schnegg
VENEZIA - Il calcio non fa per me aveva pensato, evidentemente con troppo pessimismo, un David Schnegg che un mese fa, invece, era stato annunciato come primo acquisto del Venezia...

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VENEZIA - Il calcio non fa per me aveva pensato, evidentemente con troppo pessimismo, un David Schnegg che un mese fa, invece, era stato annunciato come primo acquisto del Venezia dopo la conquista della Serie A. Ieri il 22enne terzino sinistro austriaco ha parlato per la prima volta da arancioneroverde, precisando subito che la sua timidezza è solo di facciata. «Fuori dal campo sono assai tranquillo e molto semplice, nel rettangolo verde però è l'esatto contrario assicura l'ex nazionale Under 21 biancorosso perché mi trasformo con grande aggressività. Sono felice e grato al Venezia per questa opportunità, sto lavorando duro per essere pronto fin dal primo giorno di ritiro».


Il club lagunare tenta dunque un colpaccio-bis dopo quello, riuscitissimo, della scorsa estate con Michael Svoboda.
«No, onestamente non sapevo della poca fortuna dei miei connazionali Konsel e Ibertsberger nell'ultima Serie A del Venezia la sua franca ammissione mentre so che Michi ha fatto benissimo. Onestamente non ci conoscevamo, quando io sono arrivato al Wattens lui era appena arrivato qui, ma grazie ad amici comuni siamo entrati in contatto e mi sta già spiegando molto di questa realtà. Anche stasera saremo ne parleremo a cena, con lui e altri miei nuovi compagni, ogni suggerimento è per me fondamentale. La lingua? Ci capiremo in inglese, per ora, non sarà un problema».


Passando agli aspetti prettamente calcistici?
«Ho notato che c'è grande differenza tra il calcio austriaco e quello italiano, dove gli aspetti tecnici e tattici sono molto più importanti. Guardandolo ti rendi subito conto che il livello è molto alto, io mi ispiro a molti giocatori italiani, i miei preferiti sono Bonucci e Chiellini. Tuttavia sono un uomo di fascia, ho giocato con tutti i sistemi difensivi, sempre mi piace molto spingere».


Su questo parallelo italo-austriaco ha preso parola il ds Mattia Collauto.
«Il calcio austriaco è cresciuto molto, lo ha dimostrato la nazionale all'Europeo con grande capacità di proporsi. Semmai, forse, indietro lo siamo noi in Italia perché ci siamo cullati troppo sul passato. L'arrivo di Schnegg è il frutto di uno scouting partito molti mesi fa, abbiamo voluto questa operazione a prescindere dalla categoria. Ha grande forza fisica, propensione alla spinta e all'attacco, un ottimo piede pur dovendo ampliare il suo bagaglio tecnico-tattico. Ma avrà un grande maestro come Molinaro, con lui acquisirà aspetti che lo completeranno».


CAMMINO
Da parte sua Schnegg ha confidato: «Ho iniziato a 15 anni entrando in una Academy, poco dopo volevo smettere, non mi piaceva proprio. Così per tre anni ho lavorato come pittore e giocavo tra gli amatori, poi tra Liefering, Lask e Tirol sono passato rapidamente dalla seconda divisione alla Bundesliga. Venezia e il Venezia sono un sogno».


Ulteriori elogi ne aggiunge Collauto. «David è un giocatore che in campo prova sempre a fare qualcosa di notevole, chiaramente dovrà adeguarsi a una categoria che richiede determinate cose e che il Venezia farà di tutto per confermare. Gioca in una difesa a 4 o a 5, fermo restando che nel nostro contesto il modulo di gioco conta relativamente. Lo scorso anno giocavamo sempre a 4 ma non stupitevi, qualora in Serie A dovessimo cambiare in base all'interpretazione che la squadra darà alla partita. Altri innesti? Possibile ci siano degli sviluppi in futuro, nel frattempo cerchiamo di concentrarci sulle cessioni e soprattutto sul ritiro». Ci attende un periodo molto importante per rendere ancora più solido un grande gruppo con i nuovi arrivi e prepararci alla guerra a testa bassa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino