CORTINA- Cortina è la regina dell’estate turistica. A dirlo sono i dati, le statistiche, le analisi svolte da H-Banchmark, presentati agli imprenditori privati e agli...
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I DATI
Dall’analisi risulta che a Cortina c’è una maggiore occupazione delle stanze d’estate, con il 66% di media, rispetto al 52% dell’inverno. Nella stagione fredda i prezzi sono più alti, mediamente 307 euro, contro i 208 euro dell’estate. In questo mese di luglio i prezzi sono stati più bassi dello stesso mese del 2018. In un raffronto con gli ultimi cinque anni si nota un incremento del 6% nell’occupazione delle stanze, ma un crollo del 30% nei prezzi. Nel periodo dal 23 luglio al 31 agosto del 2018 l’occupazione delle stanze fu del 72%. Nello stesso periodo di quest’anno, dall’esame delle richieste giunte sino a una settimana fa, c’era già il 44% delle stanze prenotate, tanto che verosimilmente si arriverà allo stesso livello dello scorso anno, con gli arrivi dell’ultima ora. «Le prenotazioni sono basilari per i nostri studi – ha detto Francesco Traverso – perché dicono tutto: durata del soggiorno, esigenze dell’ospite, origine del cliente, modalità di accesso. Creano la curva del mercato». A Cortina domina la formula del pernotto e colazione, mentre nelle località concorrenti prevale la mezza pensione. L’occupazione stanze è piena nei fine settimana e scende sino al 27% a metà del periodo. In altre stazioni l’occupazione delle stanze è sempre almeno al 50% della disponibilità.
LE PRENOTAZIONI
Il contatto diretto del cliente con l’albergo è limitato al 31%, con un altro 4% che utilizza i siti web. È invece ancora alta, al 34%, la percentuale di clienti che passano per intermediari, ai quali va riconosciuta una percentuale sulla tariffa. «E’ un punto dolente, non riusciamo ancora a ottenere le prenotazioni direttamente», ha lamentato la presidente Alverà. Infine una notazione sui grandi eventi sportivi: la Lavaredo Ultratrail di giugno ha fatto schizzare in alto le presenze negli alberghi, con una occupazione del 95%, paragonabile a Capodanno. E le opportunità Mondiali 2021 e Olimpiadi 2026: «Quei grandissimi eventi non devono essere un punto di arrivo – ammonisce Alverà – una volta presi, vanno gestiti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino