Sono 241 gli "investitori" in tutta Italia che reclamano somme per un milione e 815mila euro. Sono i numeri da class action della battaglia che la società...
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Una battaglia che nei giorni scorsi ha visto una svolta: i legali hanno chiesto all’azienda la restituzione integrale delle somme investite dai propri assistiti, ma dinanzi alla disponibilità di ritornarne solo una parte, si è deciso di rompere gli indugi: sono stati depositati i primi esposti a Bologna, Torino e Milano, a cui ne seguiranno altri e una citazione in causa generale avanti al Tribunale di Verona.
A dare “sostanza” all’iniziativa il provvedimento del’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, che ha sanzionato la società per 3,2 milioni valutando il sistema di promozione utilizzato per diffondere una formula di acquisto di beni con cashback (ovvero con la restituzione di una percentuale del denaro speso presso gli esercenti convenzionati) "scorretto in quanto integra un sistema dalle caratteristiche piramidali, fattispecie annoverata dal Codice del Consumo tra le pratiche commerciali ingannevoli”.
Oltre ai soldi "persi", negli esposti vengono denunciati anche i metodi usati per promuovere il sistema (il “pressing” martellante cui gli aderenti sono sottoposti per acquistare le quote, le promesse mai mantenute fatte alle convention, tutte a pagamento, le strategie motivazionali al limite) che configurerebbero non solo violazioni sul fronte del codice del consumo ma anche reati penali, compresa la truffa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino