Treviso, Vicenza e Belluno: danni del maltempo agli agricoltori per 500 milioni di euro

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“Il Consiglio di amministrazione esprime vicinanza a quanti sono stati colpiti da queste calamità e si impegna ad offrire risposte concrete chiedendo...

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“Il Consiglio di amministrazione esprime vicinanza a quanti sono stati colpiti da queste calamità e si impegna ad offrire risposte concrete chiedendo l’intervento della nostra associazione interregionale Agrifondo Veneto e Friuli Venezia Giulia (i fondi mutualistici a tutela degli imprenditori) che potrebbe erogare indennizzi specifici a supporto dei soci colpiti”.


E’ quanto affermato dal presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal (Treviso-Belluno-Vicenza che raggruppa oltre 10 mila imprese agricole) in seguito al maltempo che ha colpito soprattutto le provincie di Vicenza e Belluno causando danni all’agricoltura che per ora si aggirano sui 500 milioni. Il Condifesa che tutela le imprese agricole dalle avversità atmosferiche in queste ultime due settimane ha ricevuto centinia di richieste di indennizzi a causa dei danni subiti dalle abbondanti precipitazioni ed esondazioni. Nadal ha proseguito: “In seguito agli eventi estremi che si sono verificati e purtroppo si stanno verificando in queste ore e giorni sui territori da noi rappresentati come il Bellunese ( in particolare Feltrino, Agordino e Comelico) e Vicentino (in particolare l’Altopiano di Asiago) ci stiamo chiedendo cosa possiamo fare come Consorzio per aiutare i nostri colleghi soci agricoltori e allevatori interessati dagli eventi.  In particolare sono numerosissime le segnalazioni che abbiamo ricevuto di strutture quali e stalle e malghe scoperchiate e fortemente danneggiate da venti fino i 200 km/h. Di disagi fortissimi derivanti dall’assenza prolungata di energia elettrica che in molti casi ha impedito la mungitura e/o compromesso la conservazione del latte raccolto tra mille difficoltà situazione non ancora risolta in alcune zone periferiche. Altro aspetto che sta creando e creerà grossissime difficoltà riguarda l’inagibilità di numerose strade e sentieri”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino