OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CONEGLIANO - Le foto scattate ai professori durante le lezioni in didattica a distanza miste ad altre recuperate sul web, i fotomontaggi, le frasi ridicole e le prese in giro inoltrate nelle chat dei compagni di classe. Immagini arrivate anche sul telefono di un’insegnante e da qui alla preside. Bufera nella scuola media Grava di Conegliano. La conseguenza immediata decisa dalla dirigente scolastica è stata la sospensione della didattica a distanza. Ma il caso potrebbe non essere chiuso qui. La preside infatti sta valutando la possibilità di denunciare i responsabili dell’uso improprio delle chat della dad per reato informatico.
IL CASO
Sospese quindi, in attesa di chiarimenti e dei provvedimenti da prendere, le lezioni di didattica a distanza in una seconda classe della scuola media Grava. La decisione è stata presa dalla preside Milena Valbonesi, che regge la Grava da alcuni anni dopo avere guidato altri importanti istituti scolastici a Treviso, la quale ha portato all’attenzione dei genitori una situazione che, come ha scritto loro, “presenta connotazioni di reato informatico, sia a livello dei regolamenti di istituto, sia a livello penale e pertanto deve essere conosciuta da chi ha la patria potestà degli alunni della classe”.
LA SEGNALAZIONE
Tutto è partito dalla segnalazione preoccupata, ma responsabile, di una insegnante della seconda classe in questione alla preside, in cui faceva presente di avere ricevuto alcuni screenshot di Whatsapp e una registrazione audio di una madre, che conversando con una rappresentante dei genitori nel consiglio di classe aveva fatto presente “le azioni scorrette di alcuni alunni durante le video-lezioni organizzate dai docenti in didattica a distanza”.
LE CONSEGUENZE
La preside ha scritto ai genitori che “queste azioni, oltre a ignorare la loro gravità in sé, in quanto constano di pubblicazioni prive di consenso con palese violazione della privacy, si scontrano con i regolamenti di istituto riguardanti la didattica a distanza e presentati preventivamente, a norma di legge, a tutti i genitori”.
VIE DI FATTO
La dirigente Valbonesi ha così convocato urgentemente un consiglio straordinario di classe con docenti e genitori, al fine di valutare i comportamenti segnalati ed assumere le conseguenti decisioni”. Tutto potrebbe risolversi semplicemente con il classico richiamo o una tirata d’orecchi, in modo figurato, nei confronti degli alunni responsabili di quanto è accaduto. Ma le conseguenze rischiano di essere più gravi. Perché situazioni del genere debbano essere prevenute e non debbano più succedere, la preside ha rivolto un accorato invito ai genitori, che sono i primi responsabili dei propri figli, chiedendo loro di «essere vigilanti e segnalare alla scuola eventuali anomalie riscontrate durante le lezioni di didattica a distanza che, per la classe in questione sono state per il momento sospese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino