Dad. Scherzi, insulti e fotomontaggi con i prof lezioni sospese alle scuole medie di Conegliano

La decisione della scuola: stop alla dad a causa del comportamento degli studenti
CONEGLIANO - Le foto scattate ai professori durante le lezioni in didattica a distanza miste ad altre recuperate sul web, i fotomontaggi, le frasi ridicole e le prese in giro...

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CONEGLIANO - Le foto scattate ai professori durante le lezioni in didattica a distanza miste ad altre recuperate sul web, i fotomontaggi, le frasi ridicole e le prese in giro inoltrate nelle chat dei compagni di classe. Immagini arrivate anche sul telefono di un’insegnante e da qui alla preside. Bufera nella scuola media Grava di Conegliano. La conseguenza immediata decisa dalla dirigente scolastica è stata la sospensione della didattica a distanza. Ma il caso potrebbe non essere chiuso qui. La preside infatti sta valutando la possibilità di denunciare i responsabili dell’uso improprio delle chat della dad per reato informatico. 

IL CASO 
Sospese quindi, in attesa di chiarimenti e dei provvedimenti da prendere, le lezioni di didattica a distanza in una seconda classe della scuola media Grava. La decisione è stata presa dalla preside Milena Valbonesi, che regge la Grava da alcuni anni dopo avere guidato altri importanti istituti scolastici a Treviso, la quale ha portato all’attenzione dei genitori una situazione che, come ha scritto loro, “presenta connotazioni di reato informatico, sia a livello dei regolamenti di istituto, sia a livello penale e pertanto deve essere conosciuta da chi ha la patria potestà degli alunni della classe”.

LA SEGNALAZIONE
Tutto è partito dalla segnalazione preoccupata, ma responsabile, di una insegnante della seconda classe in questione alla preside, in cui faceva presente di avere ricevuto alcuni screenshot di Whatsapp e una registrazione audio di una madre, che conversando con una rappresentante dei genitori nel consiglio di classe aveva fatto presente “le azioni scorrette di alcuni alunni durante le video-lezioni organizzate dai docenti in didattica a distanza”. Le azioni compiute da alcuni alunni riguardano anzitutto “la pubblicazione in gruppi whatsapp di foto scattate ai docenti, miste a foto reperite sul Web fatte con i propri cellulari durante le video-lezioni su Classroom di Google”. Inoltre, in “dialoghi tra alunni riferiti alle pubblicazioni fatte con l’intento di costruire una gara per vedere chi diffonde la pubblicazione più scaltra”.

LE CONSEGUENZE 
La preside ha scritto ai genitori che “queste azioni, oltre a ignorare la loro gravità in sé, in quanto constano di pubblicazioni prive di consenso con palese violazione della privacy, si scontrano con i regolamenti di istituto riguardanti la didattica a distanza e presentati preventivamente, a norma di legge, a tutti i genitori”.

VIE DI FATTO 


La dirigente Valbonesi ha così convocato urgentemente un consiglio straordinario di classe con docenti e genitori, al fine di valutare i comportamenti segnalati ed assumere le conseguenti decisioni”. Tutto potrebbe risolversi semplicemente con il classico richiamo o una tirata d’orecchi, in modo figurato, nei confronti degli alunni responsabili di quanto è accaduto. Ma le conseguenze rischiano di essere più gravi. Perché situazioni del genere debbano essere prevenute e non debbano più succedere, la preside ha rivolto un accorato invito ai genitori, che sono i primi responsabili dei propri figli, chiedendo loro di «essere vigilanti e segnalare alla scuola eventuali anomalie riscontrate durante le lezioni di didattica a distanza che, per la classe in questione sono state per il momento sospese».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino