CURTAROLO - Era esasperata dalle continue tensioni con i vicini. Al punto da inventarsi una colluttazione con un ladro tra le quattro mura di casa. Quell’aggressione non aveva...
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Il controverso episodio risale al 7 marzo 2013. La donna aveva raccontato ai carabinieri di Piazzola sul Brenta di aver sorpreso il ladro al rientro a casa. Stando al suo racconto, il malvivente l’avrebbe presa alle spalle, stretta alla gola e spinta con forza sul letto. La 45enne sarebbe anche caduta a terra sbattendo la testa. Aveva poi dichiarato di aver perso conoscenza per una decina di minuti e di essersi risvegliata con polsi e caviglie legate con lo scotch e la bocca tappata con altro nastro adesivo. Era stato il marito a ritrovarla in stato confusionale e a prestarle i primi soccorsi. Si era presentata ai carabinieri con un cordino a forma di cappio sul collo e legato al petto.
Manuela Pegoraro aveva gli indumenti abbassati, canottiera e reggiseno tagliati nella parte anteriore. Dopo il sopralluogo erano però emerse numerose contraddizioni rispetto al racconto della donna. La 45enne aveva finito per fornire agli investigatori versioni contrastanti. E di fronte alle incalzanti richieste di chiarimento era crollata ammettendo che l’aggressione era frutto della sua fantasia. La donna voleva convincere il marito a fare i bagagli. Non sopportava più di dover vivere in un condominio abitato da troppi stranieri. E non aveva trovato di meglio che simulare una rapina ad opera di un extracomunitario. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino