Il primo cuore artificiale tutto italiano, l'annuncio del professor Gerosa: «Piccolo, silenzioso adatto a tutti: entro due anni sarà realtà»

Il cardiochirurgo Gino Gerosa
PADOVA - «Tempo due anni e sarà pronto il prototipo del primo cuore artificiale completamente 'italiano». Lo annuncia il cardiochirurgo Gino Gerosa,...

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PADOVA - «Tempo due anni e sarà pronto il prototipo del primo cuore artificiale completamente 'italiano». Lo annuncia il cardiochirurgo Gino Gerosa, direttore del centro 'Galluccì di Padova, che da tempo sta lavorando sul progetto che potrebbe cambiare la vita per molti cardipoatici. «Ora abbiamo solide basi finanziare per sviluppare il progetto - ha detto il luminare al Corriere del Veneto - Nomi non ne faccio, dico solo che le basi finanziarie ci sono. La spesa ipotizzata è di 50 milioni di euro in 5 anni, ma potrebbe cambiare». Il programma è già partito: «Contiamo di arrivare al prototipo in due anni, lo stiamo disegnando adesso»

Del progetto di un cuore artificiale realizzato interamente in Italia si parla da una decina d'anni. «Ho disegnato io il cuore artificiale - ha spiegato Gerosa - ma per realizzarlo sarà necessario il contributo di tutto il gruppo di ricerca padovano da me diretto e di altri professionisti. Avremo bisogno di ingegneri meccanici ed elettronici, biologi, esperti di materiale biocompatibile. Cercheremo i migliori in ogni campo, perché il dispositivo si articola in diverse componenti». Tra queste, ha anticipato il cardiochirurgo, vi sono una sezione di trasmissione dell'energia necessaria all'alimentazione, dei sensori, un motore, componentistica varia, un interfaccia sangue/macchinario: «tutti segmenti da sviluppare - ha aggiunto - per arrivare a un cuore piccolo, silenzioso, di eccellente biocompatibilità e capace di garantire al paziente una buona qualità di vita». Il direttore del centro 'Galluccì ha spiegato in cosa consiste la principale differenza con i cuori artificiali che già oggi vengono trapiantati: «la prima, fondamentale, è che il nostro non sarà un dispositivo 'pontè, utile a tenere il paziente in vita finché non si trova un donatore compatibile ma diverrà l'alternativa al trapianto di cuore umano. Poi sarà silenzioso e dovrà andare bene per tutti: uomini e donne, adulti, adolescenti e persone minute». 

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Il Gazzettino