"Cuccioli di robot" promossi all'asilo Abbracciano anche bimbi autistici

"Cuccioli di robot" promossi all'asilo Abbracciano anche bimbi autistici
PADOVA - Per la prima volta in Europa cuccioli di robot sono entrati in un nido e precisamente hanno interagito negli ultimi 3 mesi con i piccoli che frequentano il nido Il Bruco...

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PADOVA - Per la prima volta in Europa cuccioli di robot sono entrati in un nido e precisamente hanno interagito negli ultimi 3 mesi con i piccoli che frequentano il nido Il Bruco del quartiere Guizza. Un'introduzione sperimentale che ha dato ottimi risultati e che vedranno i robot introdotti dal prossimo anno anche in scuole dell'infanzia.


IL PROGETTO. «Grazie alla collaborazione con l'ingegner Roberto Mancin che si occupa del progetto che ha introdotto i robot nel reparto pediatria dell'ospedale, abbiamo deciso di portarli anche al nido - spiega l'assessore alla Politiche Scolastiche, Cristina Piva - Li abbiamo prima presentati ai genitori e poi ai bambini, che, abbiamo visto, attribuiscono ai robot un'anima. Ma importante è l'attività di relazione impostata dall'educatore in particolare con bambini che presentano fragilità. Un primo approccio che avrà sicuramente sviluppi futuri».

L'ESPERIENZA. 
I cuccioli di robot, uno più alto e dalla forma umanoide l'altro più basso e geometrico, hanno avuto grande successo tra i piccoli che hanno interagito con lo schermo posto sul davanti alle azioni dei bambini. Hanno risposto alle domande e possono anche muoversi seguendo l'interlocutore. Un utilizzo che l'ingegner Mancin definisce robotica sociale uno spettro più ampio dell'uso in pediatria con la Robot Therapy fin qui fatto. «Un'avventura quella con i bambini del Bruco che ha concretizzato un'idea stupenda per la prima volta in Europa con bimbi da 0 a 3 anni che coinvolge anche quelli con disabilità - dice Mancin - Si chiama robotica sociale perché si arriva ad interagire non solo con i più piccoli ma anche con adulti ed anziani, robotica pediatrica è limitante. I robot sociali non incutono paura come quelli industriali, permettono l'interazione, hanno movimento più lenti e ricadute diverse, ad esempio in caso di bambini autistici riescono ad avvicinarli fino a farsi abbracciare. Immagino che già dal prossimo anno si potranno inserire robot, la sperimentazione è già in corso, che permette ad un bimbo impossibilitato a frequentare la scuola di interagire con insegnante e compagni tramite il robot e col passare degli anni si arriverà all'integrazione, si può pensare ad esempio a robot-badanti e ad altre forme di utilizzo».


Soddisfatta anche Barbara Bertaggia, coordinatrice del nido Il Bruco: «I robot sono stati introdotti con cautela, prima presentando delle foto ai bambini poi facendoli conoscere al di là di un vetro mentre ballava, anche i piccoli che all'inizio erano titubanti poi richiedevano la sua presenza. Una famiglia con un figlio disabile si è anche informata della possibilità di acquisto. L'anno prossimo sarà inserito e interagirà con i bambini tramite giochi numerici». I robot non sono ancora omologati per i bambini da 0 a 3 anni e quindi è stata necessaria la schermatura in vetro mentre nelle scuole dell'infanzia, dove approderanno nel prossimo anno scolastico, e negli ospedali possono essere a contatto con i bambini. I robot a disposizione grazie alla Fondazione Salus Pueri dal 2012, sono di produzione cinese in forma geometrica dal costo di circa 9000 euro, mentre l'umanoide di produzione giapponese raggiunge i 14.900 euro ma il prezzo si abbassa per le scuole o gli enti pubblici.
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Il Gazzettino