Croce Rossa in prima linea: raccolti trenta scatoloni di farmaci in un giorno

Volontarie della Croce Rossa
PADOVA - Oltre trenta scatoloni già riempiti con medicinali e medicamenti destinati alla popolazione ucraina. É il risultato della prima giornata di raccolta...

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PADOVA - Oltre trenta scatoloni già riempiti con medicinali e medicamenti destinati alla popolazione ucraina. É il risultato della prima giornata di raccolta farmaci avviata dalla Croce Rossa di Padova. Cittadini e associazioni del territorio, sabato, si sono recati nella sede padovana per donare compresse e medicamenti come da richiesta della Croce Rossa ucraina. Massimo l’impegno dei volontari per selezionare e registrare ogni singola scatola.


 

LA LISTA
«Il comitato internazionale ha pubblicato una lista dei farmaci di cui c’è bisogno, che noi abbiamo pubblicato nel nostro sito web, sui social e abbiamo appeso all’ingresso dei nostri ambulatori – dichiara Lucia Mussolin, infermiera volontaria -. Bisogna donare farmaci integri, in tutto e per tutto, la scadenza non deve essere inferiore a sei mesi. Una volta ricevuti i medicinali, vengono presi in carico e registrati in un portale dedicato. Infine, vengono suddivisi in bancali secondo precisi criteri e poi inviati».
La raccolta continua anche in questi giorni, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 all’ambulatorio polispecialistico di via Croce Rossa a Padova, oltre che nelle sedi attive in provincia. Il primo carico di materiale partirà entro la fine della settimana.
 

LE RICHIESTE
Intanto aumenta la richiesta di assistenza da parte dei profughi ucraini in città. Decine di persone scappate dalla guerra hanno chiesto aiuto ai volontari. «Diamo una risposta a chiunque bussa alla nostra porta, può essere come l’altra mattina per un gran mal di denti come per un mal di pancia – afferma Mussolin -. Ci sono medici a disposizione e siamo pronti a potenziare il servizio. Non diamo solo una risposta medica, ma anche organizzativa. Spesso queste persone sono spaesate e non sanno dove rivolgersi, così spieghiamo loro come recarsi in questura e sottoporsi al tampone, tutti i passi da fare per iniziare un percorso d’accoglienza».


É attivo anche il servizio per rintracciare i propri cari e i dispersi, ai profughi vengono consegnati opuscoli già tradotti sia in russo che ucraino con i numeri di telefono da contattare per avviare le ricerche attraverso la Croce Rossa internazionale. Il supporto non manca, ma la crisi umanitaria continua a diventare sempre più pesante e i volontari entrano in contatto quotidianamente con storie di sofferenza e difficoltà. «L’altro giorno sono passati di qua alcuni bambini per eseguire il tampone rapido prima di andare in questura - aggiunge la dottoressa Mussolin -. I bambini sono bambini, saltavano su e giù dal muretto e giocavano. Loro hanno il mondo davanti. La tristezza si vedeva negli adulti, negli occhi delle mamme e degli accompagnatori. La guerra è guerra».
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Il Gazzettino