Valentina, mamma del piccolo Cesare malato oncologico: «Ormai vivo senza un domani»

La madre del bambino, in cura al Cro di Aviano per un raro neurofibroma, ha presentato il libro domenica a San Quirino, intervistata dalla nostra giornalista Sara Carnelos

SAN QUIRINO La presentazione del libro di Valentina Mastroianni al Centro catalogazione dei Magredi
La storia di Cesare non è solo la storia di un bimbo dal ciuffo biondo ribelle è la storia di Valentina, di Federico, di Alessandro (Ale) e Teresa (Terry) , come la...

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La storia di Cesare non è solo la storia di un bimbo dal ciuffo biondo ribelle è la storia di Valentina, di Federico, di Alessandro (Ale) e Teresa (Terry) , come la nonna. Una storia social, oltre 300mila follower, ma soprattutto tremendamente vera , che è stata presentata per la prima volta , domenica , a l Centro catalogazione dei Magredi di San Quirino , in un incontro voluto dal Comune.

RUBACUORI

La scrittura d i “La storia di Cesare” di Valentina Mastroianni, edita da DeAgostini, è terminata nel maggio 2023 , nel pieno di un nuovo uragano “in mare aperto”, è un’altalena di emozioni, da quando il piccolo di casa ha fatto breccia nei cuori della sua famiglia. Cesare, sei anni, il protagonista della narrazione era in sala con la mamma-autrice e ha subito ammaliato la platea per quella sua dolcezza e intelligenza che subito ha sfoderato. Da vero “latin lover”, come lo definisce Valentina, si è subito circondato di “bambine belle”, una di queste è stata con lui per tutto l’intervento della madre, intervistata dalla giornalista Sara Carnelos.

Cesare nasce il 25 maggio 2018, al termine di una gravidanza meravigliosa, l’unico neo è una piccola macchia sul collo , color caffelatte , che inizialmente sembrava insignificante. «S entivo che c’era qualcosa che non andava, perciò iniziai a porre diverse domande, finché un giorno , a 18 mesi , arriva la diagnosi di neurofibromatosi. Inizialmente mi dissero che non c’era da preoccuparsi » , racconta Valentina. Esiste, dunque, un prima e un dopo, la malattia, la bestia, il mostro. « Inizialmente ho avuto la sensazione di assistere a qualcosa che non stavo vivendo, come se non fosse la mia vita , perché se fossi stata presente sarei potuta impazzire. Ma poi mi sono detta, Cesare è vivo, dobbiamo andare avanti. Ho trovato una grande forza e , nonostante i momenti bui, in cui mi isolavo e piangevo, ho capito che nessuno avrebbe potuto stare vicino al bimbo come me » , rivela l’autrice con uno sguardo sempre puntato su Cesare , lascia ndolo sperimentare i l nuovo ambiente, camminare avanti e indietro sorreggendosi sul bordo del palcoscenico, salendo le scale.

PICCOLE CONQUISTE

Anche questa è stata in passato una grande conquista. Perché il glioma gli ha leso completamente i nervi ottici. «È come una lampadina apparentemente funzionante, ma poi i fili elettrici sono danneggiati, così non si accende, racconta Valentina. Quando seppe che la vista non sarebbe più tornata, il mondo le crollò addosso, poi ci fu l’incontro con Bebè Vio, una straordinaria coincidenza , di cui Valentina non ha voluto parlare a San Quirino, lasciando ai lettori la sorpresa di trovare il racconto nel libro. Ma una cosa l’ha detta: « A me l’assenza della vista non fa più paura, ma la bestia, il tumore sì : è come avere una bomba e non sapere mai quando scoppia . Q uest’estate stavamo per perdere Cesare : era una questione di avanzamento di millimetri della malattia » . Cesare vive con due fratelli magici, entrambi con un carattere deciso , e il papà Federico , che fa della riflessione la sua forza, poi c’è lei, il vulcano Valentina , che non vive più facendo programmi. « Non posso permettermelo - riferisce - per me non c’è un futuro, c’è il presente » . Più volte durante l’intervista, il groppone sale, ma il coraggio è lì pronto a farsi avanti. Come nella decisione di fare entrare in famiglia Joy, il labrador nero o Stella, la gattina cenere. « Non so chi, ma qualcuno mi ha mandato queste due anime belle - rivela l’autrice - e basta guardare sui social per capire come la pet therapy funzioni, come del resto l’assistenza domiciliare di Pordenone , a cui l’autrice ha dedicato parole che riscaldano l’ anim a , dove dottori e infermieri lavorano con professionalità e amore.

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Il Gazzettino